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In un’intervista rilasciata in un podcast, Simone Perrotta ha parlato anche di Luciano Eriberto, compagno di squadra ai tempi del Chievo. Riguardo il brasiliano ha raccontato un aneddoto.
Simone Perrotta, ex calciatore della Roma e campione del mondo con l’Italia nel 2006, è stato protagonista del podcast di Doppiopasso. Una splendida chiacchierata quella dell’ex centrocampista che ha raccontato diversi episodi della sua carriera: dal trionfo di Berlino all’anno alla Juventus, passando naturalmente per i nove anni in giallorosso e pure all’esperienza con il Chievo, con cui giocò anche con Luciano Eriberto. E riferito al brasiliano ha raccontato con il sorriso un aneddoto.
La vittoria dei Mondiali 2006 con l’Italia
Perrotta ha parlato di tanti argomenti e si è soffermato sui Mondiali del 2006, ha ricordato la forza del Brasile e della Francia, ha parlato anche di sé dicendo che non pensava di essere convocato da Lippi e soprattutto ha ricordato dell’avvio della spedizione, che partì nei giorni di Calciopoli: “A Coverciano i tifosi fuori ci contestavano. Mentre quando arrivammo in Germania invece non ci accolse nessuno. Nemmeno un tifoso. E in genere quando vai all’estero trovi sempre feste e festini. Non c’era nemmeno un tifoso. Considerato poi come siamo andati via poi è davvero incredibili. Noi eravamo gli appestati. Ci sentivamo gli appestati come quei film tipo Ben Hur. Certo quella situazione ci ha aiutato, il mister è stato fondamentale”.
La storiella sul torello di Eriberto: “Ma quale più giovane”
Poi dopo aver parlato anche di Totti e Del Piero, ma anche del cambio di ruolo che gli ha svoltato la carriera con Spalletti, Perrotta ha girato una ruota e dopo il primo giro è uscito il nome di Luciano Eriberto, ex compagno di squadra ai tempi del Chievo. A proposito del brasiliano ha raccontato un aneddoto. Eriberto fu grande protagonista della squadra di Delneri, l’anno seguente svelò di aver falsificato il passaporto e soprattutto la data di nascita.
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Nella stagione 2001-2002 lui risultava come un classe 1979, ma in realtà era nato nel 1975: “Prima dell’allenamento si faceva il torello. C’era questa abitudine di mettere diciamo di tanto in tanto sempre quello più giovane all’inizio. Eriberto era del 1979 ed era il più giovane. Noi gli dicevamo ‘Eri, Eri vai in mezzo’. Lui rispondeva. ‘Ma quale più giovane, più giovane. Magari’. Noi gli dicevamo, ‘Ma tu sei del 1979, sei il più giovane'”.
Poi dopo un anno venne fuori la verità. Eriberto era del 1975 e non era il più giovane. Quando tornò noi gli facemmo fare il torello, lui diceva sempre: “Ma quale più giovane, più giovane'”.
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Fonte : Fanpage