Nessun negoziato sulla pace in Ucraina senza l’Ucraina e senza l’Europa, e nessun accordo che non sia accompagnato da garanzie di sicurezza “solide e credibili”. Sono queste alcune delle condizioni per la pace che l’Unione europea dovrebbe mettere nero su bianco nelle conclusioni del Consiglio europeo speciale convocato per giovedì 6 marzo. Si tratterebbe, in pratica, di abbracciare la linea di Volodymyr Zelensky e di andare contro quella del presidente statunitense Donald Trump.
Le conclusioni dovrebbero anche sottolineare che “un cessate il fuoco può aver luogo solo come parte di un accordo di pace globale”, secondo la bozza in fase di discussione e visionata dall’Agi.
Pace attraverso la forza
“Per raggiungere la ‘pace attraverso la forza’ è necessario che l’Ucraina sia nella posizione più forte possibile. Ciò vale prima, durante e dopo i negoziati per porre fine alla guerra”, e a tal fine l’Unione europea “rimane impegnata, in coordinamento con partner che condividono gli stessi ideali, a fornire un maggiore sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all’Ucraina e al suo popolo”, si legge ancora nella bozza.
I Ventisette si impegneranno anche ad aumentare le spese per la difesa, in risposta alla nuova realtà geopolitica mondiale, con gli Stati Uniti di Donald Trump che hanno ormai reso chiaro di non vedere più come priorità la difesa dell’Ucraina e dell’Europa in generale. “Il Consiglio europeo sottolinea la necessità che gli Stati membri continuino ad aumentare in modo sostanziale la spesa per la difesa”, si legge ancora nel testo.
Riarmare l’Europa
I Ventisette attendono il piano Rearm Europe (Riarmare l’Europa), che verrà presentato domani, martedì 4 marzo, dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. I capi di Stato e di governo invitano l’esecutivo comunitario “a raccomandare senza indugio una via da seguire per quanto riguarda l’uso di flessibilità nell’ambito del Patto di stabilità e crescita per agevolare una spesa per la difesa significativa a livello nazionale”, ma anche a “proporre fonti di finanziamento aggiuntive per la difesa a livello dell’Ue, anche mediante una maggiore flessibilità nell’uso dei fondi strutturali, e a presentare rapidamente proposte pertinenti”.
Tra le altre possibilità che verranno prese in considerazione c’è anche una modifica alle regole della Banca europea per gli investimenti, in modo da eliminare il divieto di prestiti per la difesa.
L’opposizione di Orban
Sulle conclusioni, però, aleggia il rischio di veto da parte dell’Ungheria di Viktor Orban e della Slovacchia di Robert Fico. Dopo il summit di domenica a Londra, il leader magiaro ha accusato i colleghi europei di voler prolungare la guerra in Ucraina invece di cercare la pace, cosa che ha definito “cattiva, pericolosa e sbagliata”.
“I leader europei hanno deciso oggi a Londra di voler continuare la guerra invece di optare per la pace”, ha scritto su X. “Hanno deciso che l’Ucraina deve continuare la guerra. È una cosa brutta, pericolosa e sbagliata”, ha aggiunto Orban, che è un forte sostenitore dello statunitense Trump ed è considerato il leader europeo più vicino a Putin.
Fonte : Today