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Cristina S. è accusata di aver ucciso la madre in casa il 9 maggio 2024 a Passoscuro, frazione di Fiumicino. Diversi testimoni hanno raccontato di come la situazione vissuta dalla donna fosse “ingestibile” e “insostenibile”.
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Cristina S. è accusata di aver ucciso la madre, la signora Paola Scatena, affetta da demenza senile. L’ipotesi è che l’abbia strangolata al termine di una lite. La quarantenne dovrà rispondere dell’accusa di omicidio aggravata per i fatti che risalgono al 9 maggio 2024 e che sono avvenuti a Passoscuro, frazione di Fiumicino.
Tuttavia, diversi testimoni hanno raccontato di come Cristina vivesse una situazione “insostenibile” e “ingestibile”. Era arrivata a stare a casa della madre anche 16-18 ore al giorno, secondo quanto raccontato da amici e parenti della donna. Un’amica ha raccontato: “Negli ultimi mesi la madre non stava bene, era problematico gestirla perché non voleva mangiare o prendere i farmaci prescritti dai medici, e a volte diventava aggressiva. So che avevano sentito diversi dottori, e le ipotesi sulla condizione della signora Paola andavano dalla demenza senile a una forte depressione”.
Le condizioni della madre avevano avuto conseguenze anche sulla figlia: “Era entrata in una fase depressiva, arrivava a non lavarsi o a pensare a sé stessa, passava sempre più tempo con la madre”. Una condizione confermata anche dal marito della donna: “La madre spesso strillava e si strappava i vestiti, si faceva del male. Dicevo a Cristina che bisognava trovare una soluzione, magari alternandosi con il fratello”. E quest’ultimo ha aggiunto: “Nostra madre le andava addosso con forza, si opponeva ai suoi tentativi di darle da mangiare o le medicine. Cercava un aiuto, quindi a volte tornavo prima da lavoro per andare a casa di mia madre e cercavo di alleggerirle il carico”.
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Il giorno della morte della signora Paola l’amica chiamata a testimoniare ha raccontato di essere andata a casa di Cristina. Dopo ripetuti tentativi andati a vuoto, le ha aperto il portone: “Era in stato di choc, non l’avevo mai vista così, mi disse che aveva combinato un macello. Le chiesi se la madre fosse dentro casa e se dovevo chiamare un’ambulanza, e lei mi ha risposto: non ce n’è più bisogno”.
Uno dei carabinieri intervenuti sul posto ha testimoniato: “Mi sono avvicinato alla signora, che mi ha detto di aver avuto una discussione con la madre sfociata in una colluttazione, e che le aveva messo le mani al collo. Mi ha detto: sono rovinata, penso sia morta”.
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Fonte : Fanpage