Elon Musk, il Doge sta facendo molti più danni di quanti pensiate

Perlomeno Elon Musk ha ammesso che il Doge commetterà degli errori, promettendo però di correggerli rapidamente. Recentemente ne ha persino citato uno in particolare: la cancellazione di un programma dello Usaid per prevenire la diffusione dell’Ebola. “Abbiamo ripristinato immediatamente la prevenzione dell’Ebola – ha dichiarato durante la prima riunione di gabinetto di Trump –. E non c’è stata alcuna interruzione“.

Il vero obiettivo del Doge

Non è così, come ha riportato per primo il Washington Post. Non solo le attività per prevenire la malattia non sono state ripristinate del tutto: l’amministrazione di Donald Trump ha anche detto che avrebbe bloccato quasi 10mila tra contratti e sovvenzioni dello Usaid e del dipartimento di Stato, che in molti di casi provano a ridurre una qualche forma di sofferenza in qualche parte del mondo. Ci sono troppe storie da raccontare, troppe tragedie che avvengono lontano dai nostri questo.

Per questo le azioni del Doge sono peggio di quanto si possa immaginare, nello stesso modo in cui il nostro cervello non riesce a visualizzare quanto davvero sia profondo l’oceano. Perché quando i tribunali si muoveranno il danno sarà già stato fatto. E perché la priorità di chi gestisce il governo americano sembra essere quella di guardarlo bruciare.

Non c’è dubbio che le agenzie federali statunitensi potrebbero essere più efficienti di quanto sono ora, ma abbiamo superato da tempo il punto in cui l’efficienza può essere considerata un obiettivo plausibile del Doge. I suoi tagli non hanno alcun riguardo per la società civile, i costi opportunità o il pensiero strategico a lungo termine. I veri obiettivi del Doge sono quelli di Elon Musk e del Project 2025. Ad oggi il team dell’imprenditore non ha trovato nessuna frode, solo la democrazia al lavoro. E, a quanto pare, non vede l’ora di vedere cosa succederà quando ci non sarà più.

È peggio di quanto si pensi perché finora il Doge ha solo gettato un masso in mezzo a uno stagno. Se pensate che sia un problema, aspettate di vedere gli effetti sulla superficie dell’acqua.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US

Fonte : Wired