AGI – Dal 1 marzo, 38 lavoratori (tra cui una disabile) in somministrazione della Asl Roma 6 sono rimasti senza lavoro e alcuni servizi essenziali senza una figura di riferimento. Al momento l’agenzia di somministrazione E-work non ha ricevuto ancora nessuna comunicazione ufficiale, ma stamattina i lavoratori hanno incontrato il Direttore Generale che non ha lasciato margini di speranza per un’ulteriore proroga.
L’azienda sanitaria locale copre i territori di Albano Laziale, Anzio, Ardea, Ariccia, Castel Gandolfo, Ciampino, Colonna, Frascati, Genzano, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Nettuno, Pomezia, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri.
“Questa scelta ha suscitato indignazione, soprattutto perché molti di questi dipendenti prestavano servizio da oltre 10 anni, e alcuni addirittura da 20, passando da un contratto all’altro con diverse tipologie contrattuali senza mai ottenere una stabilizzazione. Dietro questa mancata conferma sembrerebbe esserci il timore generato dalle recenti inchieste su gare e concorsi truccati nella sanità laziale che ha riguardato anche la Asl Roma 6. Nessuno, infatti, vorrebbe assumersi la responsabilità di confermare i lavoratori, nonostante il loro contributo pluriennale all’efficienza del servizio sanitario locale. A peggiorare la situazione, la Regione Lazio non ha fornito alcun consenso per la stabilizzazione o il rinnovo dei contratti, lasciando i lavoratori in un limbo e alimentando il caos occupazionale”. È quanto si legge in una nota del comitato dei lavoratori.
“In questo scenario, anche chi ha cercato di costruirsi un futuro partecipando ai concorsi pubblici si è trovato di fronte a nuovi ostacoli. La Regione infatti ha dato il suo placet all’annullamento dell’avviso pubblico della ASL di Frosinone (già espletato e costato oltre 200.000 euro), per attingere dalla graduatoria degli assistenti amministrativi della ASL Roma 1. Si attende la sentenza del TAR di Latina entro aprile per chiarire la legittimità di questa decisione. Anche il concorso dell’Istituto Zooprofilattico è fermo a causa delle note vicende giudiziarie. – prosegue la nota – L’inchiesta sulle irregolarità nei concorsi ha portato alla luce un sistema di selezioni pilotate, alimentando ulteriormente l’incertezza per i lavoratori precari e per i candidati che speravano in una regolare opportunità di impiego. Oltre al dramma sociale vissuto dai lavoratori e dalle loro famiglie, la decisione della ASL potrebbe avere ripercussioni dirette sulla qualità dell’assistenza sanitaria. La riduzione del personale rischia infatti di allungare i tempi di attesa e compromettere la continuità dei servizi per i cittadini”.
La testimonianza
“Lavoravo per l’Asl Roma 6 da circa 18 anni in diversi servizi dall’archiviazione delle cartelle cliniche, alla segreteria di direzione sanitaria di un ospedale, al servizio attuale dove gestisco, scusate gestivo, medici, stipendi e assunzioni Di fronte a questa situazione, le istituzioni locali dovranno chiedere risposte immediate e un intervento urgente per garantire tutele ai lavoratori coinvolti e salvaguardare la qualità del servizio sanitario pubblico – racconta all’AGI uno dei lavoratori rimasti a casa da sabato scorso – Questo vuoto che lasciamo negli uffici non è solo di personale, ma di esperienze assimilate negli anni che una qualsiasi persona presa da una graduatoria non riuscirà a colmare, nemmeno dopo un mese di affiancamento, perché a volte si è parlato anche di questo in altre Asl. Ma qui non c’è stato nessun passaggio di consegne”.
“L’Asl lascia per strada quelle persone sulle quali ha investito economicamente anche con corsi formativi. – aggiunge – Siamo stati inquadrati da sempre come il personale Asl, come i nostri colleghi strutturati, con tanto di obiettivi da raggiungere, performance, e arretrati. Ma oggi questo sembra non contare minimamente”.
Fonte : Agi