Quasi un terzo dei coreani con dottorato di ricerca fatica a trovare lavoro

Si tratta di una tendenza che riflette il contesto economico anche a livello nazionale, con tassi di disoccupazione in crescita. Tra quanti hanno un dottorato, i giovani sotto i 30 anni registrano il dato peggiore (47,7%), mentre aumenta anche il numero di chi lascia volontariamente il mercato del lavoro.

Seoul (AsiaNews) – In Corea del Sud quasi un terzo dei dottori di ricerca si ritrova senza lavoro, facendo registrare un tasso di disoccupazione in aumento tra i dottorandi. A svelarlo è un’indagine condotta dall’istituto nazionale di statistica sudcoreano che ha coinvolto 10.442 giovani che hanno ottenuto il titolo tra agosto e febbraio. 

Il sondaggio mostra che il 29,6% è attualmente disoccupato, mentre l’anno scorso il dato era al 25,8%, e nel 2014, quando sono iniziate le rilevazioni, al 24,5%. Si tratta di un aumento che segnala le crescenti difficoltà a cui sono sottoposti i giovani sudcoreani nonostante un’economia avanzata.

I giovani sotto i 30 anni registrano i tassi peggiori: il 47,7% non è riuscito a trovare un impiego, con picchi di disoccupazione più alti nei settori delle arti e delle scienze umane, mentre le prospettive sono migliori per chi ha conseguito un dottorato in sanità e benessere, istruzione, economia e legge.

“Questi dati, insieme al calo del numero di giovani occupati in tutto il Paese, suggeriscono che anche le persone altamente istruite non sono esenti dalla crisi dell’occupazione giovanile”, ha scritto il quotidiano locale Youth Daily.

Il problema infatti non riguarda solo i dottorandi. Statistics Korea ha segnalato che a gennaio il tasso di occupazione tra i giovani tra i 20 e i 29 anni è sceso al 59,7%, in calo di oltre due punti percentuali rispetto all’anno precedente e inferiore al tasso di occupazione nazionale complessivo del 61%.

Un altro fenomeno che sta destando preoccupazione in Corea del Sud è l’aumento del numero di giovani che scelgono di prendersi una pausa dal loro impiego, per cui non rientrano nei dati che misurano la forza lavoro. Solo a gennaio, circa 37mila coreani ventenni hanno dichiarato di aver interrotto il lavoro per “riposarsi”, con un incremento del 10,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Fonte : Asia