AGI – Arrestato sabato primo marzo perché in Procura non avevano letto una mail notificata dai suoi avvocati nel 2023 e scarcerato dopo poche ore. Quando sabato mattina i carabinieri hanno bussato alla sua abitazione di Senago, nel Milanese, Rocco Regina, 56 anni, un percorso esistenziale difficile, è rimasto sbalordito.
“Mi hanno detto che dovevano eseguire l’ordine di carcerazione nei miei confronti per un cumulo di pene diventate definitive – racconta all’AGI -. La prima reazione è stata quella di chiamare la mia legale per dirle che mi sarei impiccato appena messo piede in carcere”.
“L’ho tranquillizzato e chiesto ai carabinieri, che sono stati molti gentili, di trattenerlo in caserma per darmi il tempo di controllare – afferma Piazza -. Ero certa di avere chiesto per lui le misure alternative al carcere che gli spettavano per avere preso una pena ampiamente inferiore ai 4 anni e volevo capire cosa fosse successo. In effetti, sono risalita alla Pec di 70 pagine che avevo depositato il primo dicembre 2023 per fargli avere l’affidamento in prova”. Come l’AGI ha potuto constatare, la ‘ricevuta di avvenuta consegna di questa istanza è datata 1 dicembre 2023 alle ore 18 e 10. Cosa sia poi accaduto, non si sa. “Per un errore gravissimo e una svista inescusabile la Pec è sfuggita a qualcuno – prosegue Piazza -. Nel giro di qualche ora ho ricostruito tutta la documentazione e ho scritto una richiesta di revoca dell’ordine di arresto che richiamava l’istanza con la quale avevo chiesto le misure alternative. La richiesta è stata accolta e Regina non è stato portato in carcere”.
“I carabinieri, che già mi conoscevano, sono stati gentilissimi, in particolare voglio ringraziare il Comandante di Senago – dice Regina -. Mi hanno offerto caffè e sigaretta e mi hanno tranquillizzato in attesa che si decidesse il mio destino. Vivo con una pensione di poche centinaia di euro, ho una vita complicata. Faccio fatica e mettere insieme pranzo e cena, ho una pensione misera, e in passato ho compiuto dei furti. Devo dire grazie al mio bravissimo avvocato per avermi evitato di finire in carcere ingiustamente”.
Nell’accogliere la revoca dell’ordine di carcerazione, la Procura scrive che l’istanza di misure alternative sarebbe pervenuta solo sabato mattina, il primo marzo 2025. Ma la ricevuta di consegna attesta che quella mail in Procura era arrivata molto tempo prima ma nessuno l’aveva vista e presa in carico.
Fonte : Agi