Il tumore del pancreas è tra i cosiddetti “big killer”, cioè tra le neoplasie che uccidono di più, e nel 2023 in Italia, stando ai dati dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), è stato diagnosticato in oltre 14mila pazienti. Solo il 7% dei casi di tumore del pancreas è diagnosticato quando è ancora in fase iniziale perché, di solito, causa sintomi quando è già in fase avanzata.
In particolare, l’ademocarcinoma del pancreas, che è la neoplasia più comune tra quelle che colpiscono questo organo, è uno dei tumori a prognosi più infausta: rappresenta la quarta causa di morte nel sesso femminile (7%) e la sesta nel sesso maschile (5%), con una sopravvivenza a 5 anni dell’8% e a 10 anni del 3%. Ma quali sono i fattori di rischio? Come si cura? E qual è la sua sintomatologia?
“Senza dubbio, questo tipo di neoplasia – afferma il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Franco Perrone – resta una delle sfide per l’oncologia, nella quale abbiamo ancora molta strada da compiere sia in termini di ricerca sia in termini di ottimizzazione delle strategie terapeutiche disponibili, per le quali bisogna puntare sempre di più alla collaborazione multiprofessionale”.
La sintomatologia
Un sintomo precoce generalmente associato a questa neoplasia è la comparsa improvvisa di diabete, soprattutto in assenza di familiarità per questa malattia. Tra i sintomi con cui si manifesta il tumore del pancreas, segnalano, inoltre, l’ittero, ossia il colorito giallo della cute e degli occhi, che compare quando la bilirubina (una sostanza normalmente prodotta dal fegato che passa attraverso il pancreas per riversarsi nell’intestino), si accumula nel sangue. Generalmente l’ittero è accompagnato da urine di colore scuro e feci di colore chiaro. Quando la massa tumorale pancreatica comprime o infiltra i nervi circostanti, inoltre, può comparire anche dolore, spesso localizzato tra gli addominali superiori e la schiena. Se invece il tumore pancreatico comprime o irrita lo stomaco, i sintomi possono essere nausea, mancanza di appetito e perdita di peso.
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I possibili fattori di rischio
Tra i possibili fattori di rischio, oltre al diabete, il fumo di sigaretta, che potrebbe addirittura triplicarne il rischio. Ma anche uno stile di vita non sano (con ridotta attività, alto consumo di grassi saturi e alimentazione povera di verdure e frutta fresca) e l’obesità o il sovrappeso. Il rischio aumenta, in particolare, dopo i 60 anni di età, e sembra essere maggiore tra chi ha casi di tumore al pancreas in famiglia o ha familiarità per malattie genetiche che possono aumentare il rischio di cancro, come la mutazione del gene BRCA2, la sindrome di Peutz-Jeghers, la sindrome di Lynch e il melanoma-nevo multiplo atipico familiare. Un altro possibile fattore di rischio è la presenza di pancreatiti, ovvero infiammazioni croniche del pancreas, in particolare le forme di pancreatite cronica ereditaria. Quanto alla prevenzione, non essendo ancora stati definiti dei fattori di rischio certi, dato che la causa di questo tumore è ancora sconosciuta, gli esperti consigliano l’astensione dal fumo, una dieta sana ed equilibrata (ricca di vegetali freschi) e attività fisica regolare.
Diagnosi e trattamento
Una volta diagnosticato, il trattamento del tumore del pancreas può prevedere chirurgia, chemioterapia, radioterapia e terapie palliative, anche per la gestione dei sintomi, spesso tutte insieme. In generale, come segnalato dagli esperti dell’Humanitas, il trattamento per il carcinoma al pancreas deve essere multidisciplinare, integrato e personalizzato. Non tutti i pazienti sono candidabili all’asportazione, che viene eseguita in circa il 20-30% dei casi. Per questo, sono fondamentali anche i trattamenti medici, come la chemioterapia, mentre in altri casi è indicata la radioterapia.
Il pancreas
Il pancreas è un organo che si trova tra lo stomaco e la colonna vertebrale ed ha la forma di una pera. Produce gli enzimi necessari alla digestione dei grassi, degli amidi, delle proteine (funzione esocrina) e diversi ormoni (funzione endocrina), tra cui l’insulina necessaria a regolare i livelli degli zuccheri nel sangue. Lo sviluppo di un tumore al suo interno, chiarisce l’Istituto superiore di sanità, può avvenire per la crescita anormale e incontrollata di qualsiasi tipo delle cellule del pancreas. È un tumore poco comune al di sotto dei 40 anni e circa la metà dei nuovi casi sono diagnosticati in persone over-75. Vi sono diversi tipi di tumori del pancreas che si differenziano dal tipo cellulare. Il più comune, che rappresenta il 95% dei casi, origina nei dotti che trasportano gli enzimi digestivi ed è chiamato adenocarcinoma duttale; più rari, rappresentano il 5% dei casi, sono i tumori che originano dalle cellule che producono gli ormoni (chiamati tumori endocrini) e quelli di tipo cistico.
La ricerca
La ricerca sta facendo dei passi avanti importanti ed è recente la notizia relativa allo sviluppo, in fase iniziale di studio, di un vaccino contro le recidive del cancro del pancreas, che è stato testato in un trial di fase I dai ricercatori del Memorial Sloan Kettering Cancer Center. Secondo quanto riferito su Nature si tratta di un vaccino a ‘RNA neoantigenici’ che inducono lo sviluppo di cellule immunitarie, linfociti T CD8+ funzionali e di lunga durata, specifiche contro il tumore nei pazienti con adenocarcinoma duttale del pancreas, ritardando potenzialmente il ritorno (la recidiva) della malattia dopo rimozione chirurgica.
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Fonte : Sky Tg24