App di dating, ci siamo davvero stufati

Nel suo libro del 2012, Addiction by Design, l’antropologa Natasha Dow Schüll illustra i diversi meccanismi e gli espedienti usati dai casinò per trattenere più a lungo i giocatori d’azzardo. Dall’architettura degli edifici al posizionamento dei bancomat, passando al design dei tappeti: fa tutto parte di un calcolo strategico. Come recitava la descrizione di una fiera del gioco d’azzardo, i vari elementi che compongono la moderna esperienza di gioco online sono “sinfonie di tecnologie individuali” che si uniscono per “creare un’esperienza unica”, calibrata in modo da trattenere le persone per massimizzare il “tempo sul dispositivo”.

Se tutto questo vi suona familiare, non siete i soli. “C’è qualcosa di molto simile nei meccanismi incorporati all’interno delle app di incontri, soprattutto per quanto riguarda lo swiping – afferma Schüll –. Scorrere a destra e a sinistra non è molto diverso dal giocare a una slot machine orizzontale. Non sai cosa uscirà fuori”. Pur sottolineando che queste caratteristiche sono comuni anche ad altre piattaforme, l’antropologa crede che le app di dating ricorrano a strategie per trattenere gli utenti e ridurre l’attrito. Ma cosa succede allora quando l’attrito entra in gioco? O quando gli utenti dedicano meno tempo e meno energia sull’app?

Il declino delle app di dating

Che il tempo che passiamo sulle app di incontri sia diminuito nel corso degli anni è un fatto. Da un recente sondaggio di Forbes emerge che in media oggi gli utenti trascorrono circa 51 minuti al giorno sui servizi di dating, mentre dieci anni fa dedicavano quotidianamente cento minuti a piattaforme come Bumble. È anche vero che negli ultimi tempi è rallentata la crescita degli utenti paganti, accompagnata da una leggera riduzione nel numero di persone che dichiarano di utilizzare le varie app nel settore, almeno negli Stati Uniti. Un servizio in particolare però deve fare i conti con un calo molto più accentuato: Tinder, la creatrice dello swipe. Pur mantenendo il titolo di app di incontri più utilizzata, i download complessivi sono in calo dal 2020, mentre alternative come Bumble e Hinge sono scaricate sempre di più dal 2021. Negli ultimi due anni Tinder ha registrato anche una riduzione degli utenti paganti a cui si è aggiunta quella degli utenti attivi mensili è diminuito negli ultimi tre trimestri.

Le spiegazioni di questa flessione sono numerose quanto il numero di app di incontri presenti sul mercato. Forse si è esaurito l’effetto novità, forse è subentrata la delusione, forse gli utenti sono impegnati in altre attività o sono semplicemente stufi, ipotizza Schüll. Quest’ultimo punto, in effetti, è certificato dai numeri. Il sondaggio di Forbes ha mostrato che l’80% dei millennial – il gruppo che utilizza maggiormente le app di incontri – dichiara di aver esaurito l’interesse per il dating. Un altro fattore è la fuga dalle app dopo un picco di utilizzo durante la pandemia, con molti giovani ora sono alla ricerca di legami più “reali” e tornano a conoscere nuove persone come si faceva in passato. Infine, c’è anche chi semplicemente si è annoiato. “A livello di design, si alza costantemente la posta in gioco –osserva Schüll –. Quando si passa al livello successivo, non si può più tornare indietro. Superato un certo limite, il troppo stroppia e queste app esauriscono la capacità di trattenere le persone”.

Fonte : Wired