Il lander Blue Ghost si è posato sul suolo lunare: si tratta del secondo allunaggio di un veicolo privato. A bordo c’è lo strumento italiano LuGre, che serve per la navigazione satellitare: è un apripista della futura esplorazione lunare. Il lander, dopo 45 giorni di viaggio, si è posato sul lato della Luna rivolto verso la Terra, nel Mare Crisium, un mare di lava dalla superficie abbastanza pianeggiante.
Il lander Blue Ghost sulla Luna
Il Blue Ghost, costruito dall’azienda statunitense Firefly Aerospace, è il secondo lander privato ad allunare, a un anno dal lander Odysseus della Intutitive Machine. Il ricevitore LuGre è nato dalla collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana e Nasa ed è stato realizzato in Italia attraverso l’azienda Qascom, che ha costruito lo strumento e supporta le operazioni della missione, e con il supporto scientifico del Politecnico di Torino, che ha contribuito a definire gli obiettivi scientifici e gestisce l’elaborazione dei dati. Ora che ha toccato il suolo, il lander rimarrà operativo per un intero giorno lunare (cioè 14 giorni terrestri), catturando un’eclissi di Sole causata dal passaggio della Terra e un tramonto lunare.
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La missione e l’allunaggio
Il lander Blue Ghost, che nei giorni scorsi ha ripreso la faccia nascosta della Luna da soli 100 chilometri di distanza, si è posato sul suolo lunare intorno alle 9:34 ora italiana, dopo due mesi di viaggio e tre settimane in orbita lunare. Questa missione è condotta nell’ambito del programma Commercial Lunar Payload Services della Nasa, che attraverso la collaborazione con aziende private intende raccogliere dati e testare tecnologie utili alle future missioni umane del programma Artemis. Tutte le fasi dell’allunaggio sono state seguite non solo dai centri di controllo della Nasa, ma anche dalla Qascom a Bassano del Grappa e dal Politecnico di Torino, che hanno contribuito allo sviluppo e alla realizzazione di LuGre. L’allunaggio è avvenuto con una caduta libera controllata dai propulsori che si è conclusa nel giro di circa 63 minuti. Quando mancavano 5 minuti all’allunaggio, il veicolo ha acceso tutti i suoi motori per ridurre la velocità da 1.700 a 40 metri al secondo e poi ha spento il motore principale, lasciando attivi gli otto motori secondari per modificare il suo assetto da orizzontale a verticale e poggiarsi al suolo. Nelle prossime ore sarà possibile capire se il lander ha toccato il suolo con tutte e quattro le sue zampe, sciogliendo così un dubbio nato sulla base dei dati di telemetria rilevati durante l’allunaggio.
Il primo strumento italiano destinato alla Luna
A bordo del lander c’è il primo strumento italiano destinato alla Luna, il ricevitore LuGre (Lunar Gnss Receiver Experiment): frutto della collaborazione tra l’Agenzia spaziale italiana e la Nasa, ha l’obiettivo di testare la fattibilità dell’utilizzo dei segnali del sistema globale Gnss per la navigazione, il posizionamento e la sincronizzazione sulla Luna. L’accensione di LuGre è programmata circa tre ore dopo il touchdown. Prima dell’attivazione, l’antenna fissata sul ponte superiore di Blue Ghost viene sollevata dal braccio automatico Gimbal, che deve orientarla con precisione verso il centro della Terra nel cielo lunare. Per tutta la durata della missione, l’antenna seguirà il lento movimento terrestre con grande accuratezza, essenziale per captare i debolissimi segnali Gps e Galileo, fondamentali per testare la navigazione satellitare nello spazio profondo.
Il compito di LuGre
In particolare, LuGre deve sperimentare la ricezione dei segnali di navigazione satellitare Gps e Galileo a distanze superiori a 200mila chilometri, ben oltre l’orbita terrestre. Dovrà anche verificare la fattibilità dell’invio di segnali dalla Luna alla Terra, aprendo la strada a ricevitori di segnali di navigazione per l’ambiente lunare. Il primo risultato da record LuGre lo ha raggiunto il 17 gennaio scorso, quando ha ricevuto segnali alla distanza record di 200mila chilometri, mai raggiunta fino ad allora. Pochi giorni più tardi, il 22 gennaio, ha tracciato 5 satelliti per la navigazione alla distanza di 331mila chilometri. Teodoro Valente, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha definito LuGre “una sfida vinta”. “LuGre è un elemento importante che sta aprendo la strada ai futuri sistemi di navigazione per l’esplorazione permanente della Luna. I futuri astronauti potranno, così, trovare agevolmente la loro posizione anche oltre la Terra. Quello di LuGre è un percorso incredibile e pieno di soddisfazioni. Il nostro piccolo ma sofisticato ricevitore sta davvero mietendo record su record “, ha aggiunto.
Gli altri strumenti a bordo
Oltre a LuGre, il lander trasporta anche altri nove strumenti scientifici e tecnologici della Nasa che hanno il compito di prendere misure nel sito dell’allunaggio, posto sulla faccia visibile della Luna e in un grande bacino da impatto denominato Mare Crisium. Tra gli strumenti c’è una trivella che dovrà perforare il suolo fino ala profondità di tre metri per misurae la temperatura, mentre un altro strumento raccoglierà campioni della regolite che riveste il suolo lunare e un retroriflettore dovrà misurare la distanza fra la Terra e la Luna con una precisione millimetrica.
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Gli altri lander
Blue Ghost è solo uno dei tre lander privati che in questi giorni si stanno dirigendo verso la Luna: in viaggio c’è anche Athena dell’azienda texana Intuitive Machines, che tenterà l’allunaggio il 6 marzo, e poi il lander Resilience della giapponese iSpace, che raggiungerà l’orbita lunare tra fine maggio e inizio giugno.
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Fonte : Sky Tg24