Le condizioni di Papa Francesco restano stabili dopo la crisi di broncospasmo che ha colpito il Pontefice l’altro ieri. “La notte è stata tranquilla, il Papa riposa ancora”, Ad aggiornare sullo stato di salute del Pontefice è come sempre il Vaticano nel bollettino di oggi, domenica 2 marzo 2025. Per ora non sono emerse altre novità. Nell’aggiornamento arrivato nella serata di ieri, sabato, la Santa Sede aveva informato di un leggero miglioramento, spiegando che Bergoglio può mangiare “camminare e muoversi” anche se la “situazione resta critica”.
Come sta Papa Francesco
Il Pontefice presentava “condizioni cliniche stabili”, alternando “la ventilazione meccanica non invasiva”, ossia con l’ausilio di una maschera per l’ossigeno, “a lunghi periodi di ossigenoterapia ad alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi”. Il Pontefice, sempre nel bollettino di ieri sera si spiegava che era “apiretico”, ovvero non presentava febbre, “e non mostra leucocitosi”. Non ci sarebbe dunque un’eccessiva concentrazione di globuli bianchi nel sangue che può indicare la presenza di un virus o di un infezione.
“I parametri emodinamici – ha reso noto il Vaticano – si sono sempre mantenuti stabili; ha continuato ad alimentarsi ed ha regolarmente effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo”. Bergoglio viene descritto come “vigile e orientato” tant’è che ieri è andato anche nella piccola cappella vicina alla sua stanza al Policlinico Gemelli per raccogliersi in preghiera per una ventina di minuti.
Il Papa non guiderà l’Angelus, Bagnaco: “Non c’è motivo di parlare di dimissioni”
Anche oggi il Papa, ovviamente, non guiderà l’Angelus. Sarà diffuso soltanto il testo scritto come già è avvenuto anche nelle due precedenti domeniche. Secondo il cardinale Angelo Bagnasco “non c’è motivo di parlare di dimissioni, tanto meno del dopo”. Il collegio cardinalizio “è compatto attorno al Papa per pregare per una guarigione il più possibile veloce e completa” assicura a Repubblica l’arcivescovo emerito di Genova ed ex presidente della Cei. “La preoccupazione c’è, siamo vicini al Santo Padre tutti quanti, e questa è una bellissima testimonianza. Spero, anzi sono sicuro, che il Papa senta l’abbraccio non solo da parte della Chiesa cattolica ma di tutta la cristianità e del mondo intero che lo stima”.
Fonte : Today