Data center, in Lombardia ce ne sono troppi?

Mancano stime su consumi di energia, acqua e suolo: c’è un enorme lavoro da fare in materia di pianificazione e che compete alla Regione- spiega Piloni -. Ma in Lombardia siamo rimasti alla Legge Regionale del 12 ottobre 2015 e ai ‘classici’ permessi da chiedere bussando porta per porta ai Comuni, totalmente inadatti alle esigenze attuali sia dal punto di vista energetico che autorizzativo”.

Rischi per la rete elettrica lombarda

Visto che gli investimenti sono in Lombardia, “se lo Stato tarda, è la Regione che deve fare un passo avanti”, secondo Pilloni, perché “lasciando gli accordi ai singoli Comuni e al singolo privato e guardando esclusivamente allo sviluppo economico, c’è il rischio che salti tutto. Ma nessuno qui se lo può permettere, né chi abita qui né chi ha investito”.

La tenuta della rete energetica lombarda preoccupa sia a destra sia a sinistra, secondo Pilloni che infatti non definisce quella dei data center una “battaglia politica”. Lo è più contro il tempo: servirebbe agire subito, perché “per avere una legge adeguata potrebbero volerci anche 3 anni e i buoi scapperebbero dal recinto, lasciando che Milano diventi un far west” aggiunge.

Per andare oltre le linee guida già definite dalla Regione, si sta lavorando a una proposta di articolato regionale che indichi dove possono nascere nuovi complessi e definisca iter semplificati per quelli che recuperano aree dismesse e puntano sulle rinnovabili, meglio se riutilizzando il calore prodotto per scaldare le abitazioni del territorio.

Teleriscaldamento e data center

La combinazione tra data center e teleriscaldamento non è un’esclusiva del Nord Europa: anche nella mediterranea Italia si può fare, ed esistono già progetti che provano a dimostrarlo. Il primo arriverà a Milano e scalderà gli abitanti del Municipio 6 a partire dal 2026. Si chiama Avalon 3 e nasce dalla partnership fra Retelit, A2A e Dba Group.

Entro due anni a Redecesio (vicino a Segrate), nei 75.000 metri quadrati prima occupati dai capannoni della ex Cise, dovrebbe comparire il primo data center italiano di Cyrus One mentre Data4 ha annunciato il suo secondo. Oggi questa azienda si allaccia già alla rete elettrica a Milano 1 (Settimo Milanese-Cornaredo) alimentando 8 ettari di infrastrutture, ma vuole superare i 20 allargandosi a Milano 2 e in zona di Vittuone.

In questo “tabellone degli arrivi IT”, non può mancare Amazon. Infatti c’è, ma senza troppi dettagli, per ora: l’azienda sembra interessata a costruire due data center, rispettivamente nelle aree vicino a Rho-Pero e a Zibido San Giacomo (Pavia). L’inizio dei lavori è previsto quest’anno, il mistero del dove sarà quindi presto svelato. Il resto lo si potrà guardare on line sul sito datacenters.com, sezione Lombardia.

Fonte : Wired