Nei giorni scorsi diversi utenti hanno lamentato un aumento dei video sensibili sull’app. Un portavoce della società ha spiegato: “Abbiamo corretto un errore che ha portato alcuni utenti a vedere nei loro feed dei reel su Instagram contenuti che non avrebbero dovuto essere raccomandati”
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“Abbiamo corretto un errore che ha portato alcuni utenti a vedere nei loro feed dei reel su Instagram contenuti che non avrebbero dovuto essere raccomandati”: così Meta ha spiegato quello che è avvenuto nei giorni scorsi, quando diversi utenti hanno denunciato online l’aumento di video sensibili proposti sull’app. La società che controlla Instagram e Facebook, secondo quanto riportato da Reuters, si è scusata per quello che ha definito “un errore”. Inoltre, spiega ancora l’agenzia di stampa britannica, non è stato subito chiaro quanti utenti fossero stati coinvolti dal problema, che avrebbe interessato anche persone che avevano attivato il filtro dell’app per evitare di vedere contenuti sensibili.
Le politiche di moderazione di Meta, spiega il Guardian, sono finite sotto esame dopo l’annuncio della decisione di eliminare il programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti. Facebook, Instagram e Threads sono – ricorda ancora il quotidiano britannico – tre delle più grandi piattaforme di social media al mondo, con oltre 3 miliardi di utenti a livello globale.
Le policy di Meta
Il problema sui feed dei reel di Instagram è arrivato in un momento in cui – sottolinea la Cnn – Meta sta cercando di spingere l’engagement sui video brevi, mentre il futuro negli Stati Uniti della società rivale TikTok: il social ha infatti ancora poco tempo per trovare un acquirente non cinese per le sue attività negli Usa, altrimenti non potrà più operare nel Paese. In ogni caso, ricorda ancora il Guardian, i contenuti violenti e espliciti sono proibiti dalle policy di Meta e la compagnia solitamente rimuove questi video. Vengono comunque fatte delle eccezioni, per esempio per i video che hanno lo scopo di sensibilizzare gli utenti su temi come il traffico di esseri umani o le guerre. Tuttavia – riporta ancora il quotidiano britannico – Meta in passato ha ricevuto critiche per non essere riuscita a trovare un equilibro efficace sui contenuti raccomandati e la sicurezza degli utenti: il Guardian cita a tal proposito la diffusione di contenuti violenti durante il genocidio in Birmania e la disinformazione diffusasi durante la pandemia di Covid-19.
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Meta e l’addio al fact-checking
Secondo quanto riportato da Cnbc, Meta utilizza tecnologia interna e un team di oltre 15mila revisori per aiutare a trovare contenuti sensibili. La tecnologia – che include anche tool di intelligenza artificiale – aiuta a stabilire il livello di priorità dei post e rimuovere la maggioranza dei contenuti che violano le policy dei social.
In ogni caso, ricorda ancora l’emittente americana, il problema con i reel su Instagram si è verificato dopo che Meta ha annunciato modifiche alle sue politiche di moderazione dei contenuti per promuovere la libertà di espressione. In un post sul blog Meta ha spiegato che “negli ultimi anni abbiamo sviluppato un sistema sempre più complesso per gestire i contenuti sulle nostre piattaforme, in parte per rispondere a pressioni della società e della politica di moderare i contenuti. Questo approccio si è spinto troppo in la”. E tra le modifiche decise da Meta c’è quella di “chiudere il programma di fact-checking di terze parti negli Stati Uniti” e al suo posto sviluppare un “programma di Community Notes. Avviamo visto questo sistema funzionare su X” e “pensiamo che possa essere un modo migliore per raggiungere il nostro obiettivo originario di fornire alle persone informazioni su quello che stanno vedendo”.
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Fonte : Sky Tg24