Papa Francesco, l’ultimo bollettino dopo il broncospasmo: “Non c’è rialzo delle infezioni”

Dopo i timori di ieri, dovuti a una crisi di broncospasmo, le ultime notizie sulle condizioni di salute di Papa Francesco appaiono più rassicuranti. La prognosi resta comunque riservata e il quadro complessivo molto delicato. 

Nell’ultimo bollettino diffuso nella serata di oggi, 1° marzo, la Santa Sede fa sapere che “le condizioni cliniche del Santo Padre sono rimaste stabili. Ha alternato la ventilazione meccanica non invasiva a lunghi periodi di ossigenoterapia a alti flussi, mantenendo sempre una buona risposta agli scambi gassosi”. Papa Francesco al momento “non ha la febbre e non mostra leucocitosi”, si legge.

Dalla nota si apprende che i parametri emodinamici si sono sempre mantenuti stabili. “Bergoglio ha continuato a alimentarsi – spiegano fonti Vaticane, precisando che il Papa non ha un’alimentazione endovenose e può mangiare cibo solido – e ha regolarmente  effettuato la fisioterapia respiratoria, collaborando attivamente. Non ha presentato episodi di broncospasmo. Il Santo Padre è sempre vigile ed orientato. Nel pomeriggio ha ricevuto l’eucarestia, quindi si è dedicato alla preghiera”.

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Il Pontefice oggi è infatti andato nella piccola cappella vicina alla sua stanza al Policlinico Gemelli per raccogliersi in preghiera per una ventina di minuti. Beroglio, specificano ancora dal Vaticano, può muoversi e camminare, ovviamente per quanto gli è possibile date le note difficoltà di deambulazione. “Prende lui le decisioni”, viene specificato con riguardo al testo scritto per l’Angelus di domani.

Le parole di Bassetti: “Situazione rimane critica”

Prudente Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, nel commentare le condizioni di Papa Francesco. La situazione, spiega, “rimane sempre comunque critica. Il fatto che abbia ancora bisogno di ossigenoterapia e ventilazione non invasiva ad alti flussi dimostra come purtroppo la situazione polmonare sia molto impegnativa, molto difficile”. “Rimane una situazione di grande impegno”, anche se esserci “un progressivo miglioramento”.

“Però – puntualizza –  credo che non bisogna avere un atteggiamento troppo negativo quando ci sono giornate come ieri”, in cui il Pontefice ha affrontato una crisi di broncospasmo e vomito con inalazione, “e non bisogna secondo me essere troppo positivi quando ci sono giornate come oggi. Bisogna avere molto equilibrio, la prognosi rimane molto riservata perché stiamo parlando di una polmonite grande, in un soggetto ottantenne gravemente immunodepresso, altamente fragile”. 

“Una polmonite in cui ci sono di mezzo microbi diversi – quindi funghi, virus, batteri – e tutto questo naturalmente rende la prognosi riservata. Continueranno questi momenti di alto e basso, adesso inizia a diventare una situazione di oltre due settimane di ricovero e naturalmente tutto questo complica ulteriormente la situazione. Bisogna continuare a pregare e sperare che in qualche modo le cose possano andare meglio”.

Fonte : Today