Un processo lungo 10 anni, finito con una sola condanna. L’attrice Raffaella Bergè, famosa per il ruolo di Marina Kroger nella soap Centovetrine – in onda su Canale 5 dal 2001 al 2016 – è stata condannata a 5 anni per riciclaggio. Assolti gli altri 4 imputati.
L’inchiesta riguardava false attestazioni rilasciate dalla società Axsoa a una serie di aziende per consentire loro di concorrere ad appalti pubblici, senza avere i requisiti richiesti. Nel 2013 erano finite in manette 9 persone, tra cui Bergè e suo marito – padre della figlia – l’imprenditore Mario Calcagni, ritenuto il “dominus” della società. Tre anni dopo era arrivato il rinvio a giudizio per 77 persone: i reati contestati andavano dall’associazione a delinquere fino a corruzione e falso in atti pubblici. Tutto andato in prescrizione, tranne la posizione di 5 imputati per riciclaggio, tra cui Raffaella Bergè, l’unica ad essere stata condannata.
Perché è stata condannata Raffaella Bergè
Come fa sapere oggi Il Messaggero, Raffaella Bergè “aveva ricevuto assegni circolari per tentare di nascondere del denaro proveniente da un presunto giro di tangenti (mai accertato in sede processuale) indirizzate alla società dove lavorava il marito, che rilasciava certificazioni alle aziende di idoneità per partecipare ad appalti pubblici. Poi li aveva depositati sul proprio conto corrente e utilizzati per spese personali”. In cambio delle false attestazioni, le ditte coinvolte avrebbero versato fino a 700mila euro.
Fonte : Today