Papa Francesco, il broncospasmo, la ventilazione meccanica e il caffè dopo la “notte tranquilla”: come sta oggi

Dopo la nuova crisi respiratoria avvenuta ieri, Papa Francesco ha passato una notte “tranquilla” e ora “sta riposando”. Il Pontefice non ha accusato altri episodi analoghi. Lo riferiscono gli ultimi aggiornamenti arrivati stamattina, sabato 1 marzo, da fonti vaticane. Bergoglio è ricoverato dallo scorso 14 febbraio al policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale. Il peggioramento di ieri è arrivato dopo che nel bollettino di giovedì la sala stampa del Vaticano aveva comunicato un lieve miglioramento nelle condizioni del Pontefice. Per i medici bisognerà aspettare 24-48 ore per capire “l’evoluzione” e “gli effetti della crisi di broncospasmo”.

Il “quadro resta complesso”, spiega il Vaticano nel bollettino odierno, tanto è vero che i medici non hanno sciolto la prognosi. Stamattina il Pontefice, dopo una notte tranquilla, ha bevuto un caffè e ha letto alcuni quotidiani.

Papa Francesco, il bollettino del 1° marzo 2025: “È sempre rimasto vigile”

Nel bollettino di questa mattina il Vaticano spiega che intorno alle 14 di ieri pomeriggio, “dopo una mattinata trascorsa alternando la fisioterapia respiratoria alla preghiera in cappella”, Papa Francesco “ha presentato una crisi isolata di broncospasmo che ha, tuttavia, determinato un episodio di vomito con inalazione e repentino peggioramento del quadro respiratorio. Il Santo Padre è stato prontamente broncoaspirato – si legge nella nota della Santa Sede – ed ha iniziato la ventilazione meccanica non invasiva, con una buona risposta sugli scambi gassosi. Il Santo Padre è sempre rimasto vigile e orientato, collaborando alle manovre terapeutiche. La prognosi permane pertanto ancora riservata”.

Il Papa non ha la febbre

In un nuovo aggiornamento arrivato in tarda mattinata, il Vaticano sottolinea che non si è trattato di uno spasmo allo stomaco ma dei bronchi. La crisi respiratoria dunque non è legata a problemi di alimentazione e il malore non ha coinvolto altri organi. Le fonti sottolineano anche che ieri nel bollettino medico non si faceva menzione a febbre, segno che il Pontefice è apiretico. Stasera, sempre intorno alle 19, ci sarà il nuovo bollettino medico.

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Il broncospasmo e la ventilazione meccanica

Ma cos’è nei fatti un broncospasmo? Il termine medico sta a indicare una contrazione anomala ed eccessiva dei muscoli che avvolgono bronchi e bronchioli con un restringimento temporaneo delle vie respiratorie e conseguenti difficoltà nella respirazione. Si può avere respiro sibilante o rantolo, tosse secca o grassa, dispnea, senso di costrizione. La crisi può essere risolta in pochi minuti anche con l’uso di broncodilatatori, e in caso di ingestione accidentale, per esempio di vomito, si esegue la broncoaspirazione.

Nel caso del Pontefice, come ha fatto sapere il Vaticano nel bollettino serale, il Papa è stato aiutato “da una ventilazione meccanica, non invasiva, con una maschera che copre naso e bocca”. Per superare la crisi respiratoria Bergoglio ha dunque avuto bisogno di una ventilazione meccanica, ossia di una procedura che tramite un macchinario aiuta i polmoni a respirare. Una manovra di questo genere può essere eseguita in vari modi, ad esempio tramite una cannula in plastica, ma nel caso di Papa Francesco, come specificano le fonti, la manovra “non è stata invasiva” e fortunatamente è stata sufficiente una maschera per l’ossigeno. 

L’infettivologo Petrosillo: “Il decorso sarà più lungo”

Secondo Nicola Petrosillo, infettivologo del Policlinico Campus Bio-medico di Roma, dopo la crisi isolata di broncospasmo il decorso della malattia potrebbe essere più lungo. Il Pontefice, spiega il camice bianco all’Adnkronos, “necessita di una maggiore intensità di somministrazione di ossigeno, una ventilazione meccanica non invasiva, senza intubazione. Per respirare ha una mascherina che gli copre naso e bocca che se, da una parte, comporta qualche disagio dall’altra ha il vantaggio che l’ossigeno arriva con maggiore pressione fino ai più piccoli alveoli polmonari”. Petrosillo sottolinea che una crisi di broncospasmo Papa Francesco l’ha avuta anche una settimana fa. Ora “il quadro sembrava migliorare, ma evidentemente i suoi polmoni sono molto sensibili”. 

Il problema oltre all’episodio di “broncospasmo” è il “vomito inalato dal Pontefice” spiega l’esperto. “Nei suoi polmoni è finito materiale acido, succo gastrico, un ulteriore elemento di irritazione per i polmoni. Questo genera una maggiore instabilità e incertezza sul decorso della malattia del Santo Padre”.

Le condizioni del Pontefice

Il Papa in ogni caso non è fuori pericolo. I medici del Gemelli però spiegano che servirà ancora qualche ora per capire se c’è stato un effettivo peggioramento delle sue condizioni. Negli ultimi giorni Bergoglio sta alternando la fisioterapia respiratoria al riposo assoluto. La notizia positiva emersa dalla tac di mercoledì scorso è che la lieve insufficienza renale che era stata riscontrata “è rientrata” e l’esame “ha evidenziato una normale evoluzione del quadro flogistico polmonare”. Si tratta di una notizia che conforta. Secondo gli esperti l’insufficienza renale potrebbe indicare una sepsi in fase iniziale, cioè un’infezione generalizzata che può interessare uno o più organi e che può arrivare a comprometterne la funzionalità. Come ha spiegato il professor Sergio Alfieri nei giorni scorsi, da una sepsi “potrebbe essere davvero difficile uscire” vista l’età avanzata del Papa. Ma per ora questo scenario sembra scongiurato. 

Fonte : Today