Trump striglia Zelensky e fa felici i leader russi. Meloni: “Ora serve un vertice tra Usa e Ue”. Ma Salvini…

“Il modo in cui Donald Trump e JD Vance sono riusciti a trattenersi e a non colpire questo bastardo è un miracolo di resistenza”. Firmato Maria Zakharova. La portavoce del ministero degli Esteri russo esulta dopo lo scontro tra Volodymyr Zelensky e il presidente Usa avvenuto a Washington dove i due leader avrebbero dovuto firmare l’accordo sulle terre rare. “La bugia più grande fra tutte le bugie di Zelensky alla Casa Bianca – ha scritto Zakharova su Telegram, non lesinando gli insulti al leader ucraino – è che il regime di Kiev nel 2022 fosse solo e senza sostegno”.

I leader russi esultano. Ciò che è accaduto nello Studio Ovale rinsalda l’asse con Donald Trump, ormai visto come un alleato. Secondo il numero due del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, alla Casa Bianca Zelensky si è preso “un bel ceffone”. “Donald Trump ha ragione. Il regime di Kiev scommette su una terza guerra mondiale”, ha aggiunto Medvedev chiamando il leader ucraino “maiale insolente”. 

Cosa succede in Italia: Meloni cauta, Salvini sta con Trump

Se a Mosca brindano, in Italia il governo si divide. Giorgia Meloni interviene sulla vicenda intorno alle 22. “È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro” dice la premier. “È la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore”. 

“Ogni divisione dell’Occidente – spiega la presidente del consiglio – ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno”.

Ma se da Meloni arriva un messaggio cauto e sopra le parti, Matteo Salvini non ha remore nello schierarsi con il presidente Usa (e dunque, pur non dichiarandolo apertamente, contro Zelensky). “Obiettivo pace” scrive in un post lapidario. “Basta con questa guerra! Forza Donald Trump”. Molto più diplomatico l’altro vicepremier Antonio Tajani. “È un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene”. 

Non ha dubbi invece la segretaria del Pd Elly Schlein: “Trump ha scelto di stare con Putin, ha umiliato con violenza inaudita un popolo aggredito da un dittatore in un’imboscata che è puro bullismo istituzionale contro il presidente Zelensky. Il governo italiano esprima solidarietà e sostegno al popolo ucraino e al suo presidente. Giorgia Meloni non può più procrastinare la scelta: o con Trump, i suoi miliardi e i suoi interessi economici o con la democrazia e l’Europa”. Il leader del M5s Giuseppe Conte si mostra invece equidistante. “Andava assolutamente evitato lo scontro che è avvenuto alla Casa Bianca a favore di telecamere: rischia di avvantaggiare Putin, nel complesso negoziato che è stato avviato” scrive sui social.

“Questo negoziato deve essere affrontato e portato avanti tutelando duramente ed efficacemente le ragioni dell’Ucraina, che rimane il Paese aggredito. Anche per questo occorreva un’Europa forte e in prima linea per i negoziati di pace e non un’Europa subalterna a Washington, che ha inseguito in questi anni la folle strategia dell’escalation militare e delle armi a oltranza. Una strategia fallimentare che ora condanna l’Europa e l’Italia a una totale irrilevanza davanti a questi sviluppi. Con un’aggravante per il nostro Paese: di Meloni si sono perse proprio le tracce”.

L’Europa è dalla parte di Kiev 

Se in Italia ci si divide l’Europa si schiera senza se e senza ma con Volodymyr Zelensky e con il popolo ucraino. Il primo a parlare è stato il premier della Polonia Donald Tusk.: “Caro Zelensky. Cari amici ucraini. Non siete soli”. Poi sono seguite le dichiarazioni di tutti gli altri leader europei. O quasi. 

In Ucraina c’è “un aggressore, la Russia” e un “popolo sotto attacco”, ha detto parlando con i giornalisti il presidente francese Emmanuel Macron, chiedendo “rispetto per coloro che hanno combattuto fin dall’inizio perché lottano per la loro dignità, per la loro indipendenza, per i loro figli e per la sicurezza dell’Europa”.

“La Germania e i nostri alleati europei sono uniti al fianco dell’Ucraina e contro l’aggressione russa. L’Ucraina può contare sul sostegno incondizionato della Germania, dell’Europa e di altri Paesi”, gli ha fatto eco la ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock. “Ucraina, la Spagna è con te”, ha scritto su X il premier spagnolo Pedro Sánchez.

“La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino”, hanno scritto all’unisono su X i tre presidenti, quello del Consiglio europeo, Antonio Costa, quella della Commissione, Ursula von der Leyen, e quella del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Lo stesso messaggio, le stesse parole, allo stesso momento, in inglese e in ucraino, affinché nessuno possa avere dubbi sulla compattezza del fronte comunitario. “Sii forte, sii coraggioso, sii senza paura. Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con te per una pace giusta e duratura”, hanno promesso poi i tre.

Your dignity honors the bravery of the Ukrainian people.

Be strong, be brave, be fearless.
You are never alone, dear President @ZelenskyyUa.

We will continue working with you for a just and lasting peace.

— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 28, 2025

Fonte : Today