Nonostante le difficili condizioni imposte dal conflitto e le enormi perdite di viteumane, sono molte le startup in Ucraina che sviluppano droni, robotica e sistemi di guerra elettronica testati direttamente sul campo di battaglia. Questa familiarità con la tecnologia avanzata ha radici profonde. Uno dei primi computer digitali europei, la Piccola macchina calcolatrice elettromagnetica (Mesm), fu creato presso l’istituto di Ingegneria elettrica dell’Accademia delle Scienze Ucraina a Kyiv. Racconti aneddotici narrano che gli scienziati russi appresero dei computer elettronici da trasmissioni radio e riviste popolari occidentali che arrivavano segretamente in Unione Sovietica. Gli ingegneri dell’epoca, pur non potendo leggere riviste scientifiche occidentali, riuscirono tuttavia a competere con gli sviluppi di Stati Uniti e Regno Unito. La storia è raccontata nel libro Innovation in Isolation: The Story of Ukrainian IT from the 1940s to the Present.
Un miracolo tecnologico
Piattaforme come Brave1 e acceleratori come Defence Builder supportano lo sviluppo rapido di queste tecnologie, riducendo la burocrazia e accelerando i processi di certificazione. L’interesse internazionale è notevole, con aziende come BAE Systems e Rheinmetall che stanno collaborando con startup in Ucraina, sfruttando la loro esperienza pratica e i costi competitivi. Queste innovazioni potrebbero avere un impatto sull’industria della difesa globale.
Kateryna Bezsudna, amministratore delegato di Defence Builder, un acceleratore per startup del settore difesa, ha spiegato in una intervista che le aziende ucraine potrebbero fornire all’intero Occidente i modelli più competitivi di droni acquatici e sistemi di targeting autonomo, testati direttamente contro l’armata russa. L’Ucraina sta anche sviluppando droni nazionali per sostituire i Mavic cinesi, resi meno disponibili dalle restrizioni alle esportazioni e dall’alleanza Pechino-Mosca. I nuovi droni, come lo Shmavik e l’Ukropter, offrono migliori prestazioni in termini di autonomia, carico utile e resistenza alla guerra elettronica.
Mark Cancian del Center for Strategic and International Studies ha spiegato al Nyt che “gli ucraini sono oggi i leader mondiali nella produzione di droni che offrono una visione completa del campo di battaglia”. Il problema, dice, è che l’Occidente è troppo lento: mentre in Ucraina un nuovo drone può essere contrastato da una contromisura russa in meno di un mese, i contractor occidentali impiegano anni per sviluppare e testare nuove armi.
Un partner per l’Europa?
L’uso innovativo dei droni da parte dell’esercito ucraino ha senza dubbio ridefinito la guerra moderna. Con la possibile riduzione della presenza militare statunitense in Europa, alcuni dei più ferventi sostenitori di Kyiv suggeriscono di vedere l’esercito ucraino come un elemento chiave per la sicurezza del continente europeo. La sua esperienza sul campo, l’adozione di tecnologie avanzate e la collaborazione con i partner dell’Ue lo rendono sempre più centrale nella strategia difensiva di Bruxelles.
Fonte : Wired