Pensava fosse un’eruzione cutanea, e invece scopre di avere dei parassiti sotto pelle

Un diciannovenne che stava lavorando come bagnino su una spiaggia della California è arrivato in pronto soccorso con un’eruzione cutanea (segni rossi e in rilievo ma non dolorosi) sul lato posteriore e laterale del collo. Dopo una serie di esami, gli è stato diagnosticato la larva migrans cutanea, un’infezione parassitaria della pelle causata dalle larve di anchilostomi (un tipo di nematodi), piccoli vermi che non sono ancora diventati adulti, e che si annidano sotto la superficie della pelle provocando uno sfogo in rilievo (rash papulovescicolare) nel punto in cui sono penetrati.

Anche se solitamente le larve infettano le piante dei piedi, nel caso del giovane californiano l’eruzione cutanea è comparsa sul collo perché ha trascorso molto tempo sdraiato sulla spiaggia, a stretto contatto con sabbia contaminata da feci di cane o gatto infetti. “L’eruzione cutanea – hanno spiegato i medici – si verifica più spesso sui piedi e sulle caviglie, ma si è pensato che il coinvolgimento del collo di questo paziente fosse correlato alla sua abitudine di sdraiarsi sulla sabbia”. Al giovane gli è stato prescritto un ciclo di due giorni di ivermectina, un trattamento antiparassitario grazie al quale “l’eruzione cutanea è scomparsa rapidamente”. Il caso è stato descritto dai medici del West Los Angeles Medical Centers, e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

L’infezione da anchilostoma

Gli anchilostomi sono parassiti che solitamente infettano l’intestino di cani e gatti. L’essere umano può contrarre l’infezione toccando o calpestando le feci di questi animali infetti. In condizioni favorevoli (ambiente caldo umido) le uova presenti nelle feci degli animali infetti si schiudono dopo 1-2 giorni, liberando larve che diventano infettanti per l’uomo solo nei successivi 5-10 giorni. Sebbene queste larve possono penetrare attraverso la pelle dell’essere umano, raggiungere il sangue e i polmoni, e stabilirsi nell’intestino dell’ospite, dove iniziano a nutrirsi del suo sangue, nel caso della larva migrans cutanea, non raggiungono né il sangue né l’intestino dell’ospite, ma dal sito di infezione migrano nella pelle, anche di 1 cm al giorno, causando lesioni cutanee tipiche. Il tragitto della migrazione è visibile sulla pelle come un canalicolo di colore bruno-rossastro, di aspetto filiforme, tortuoso. Per questo viene anche definita “infezione strisciante”. Solitamente l’infezione si contrae camminando a piedi nudi sulla sabbia o sul terreno contaminato da feci di cane o gatto, dove le larve proliferano.

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Le forme più gravi

Se invece le larve migrano verso i polmoni, si può avere la sindrome di Löffer (un malattia polmonare caratterizzata da tosse secca, sibili, aumento degli eosinofili nel sangue). La loro presenza nell’intestino può invece causare dolore addominale, mancanza di appetito, flatulenza, diarrea e perdita di peso. Se l’infezione è cronica la persona infetta può presentare anemia da carenza di ferro, che a sua volta causa pallore, stanchezza, debolezza, aumento di frequenza dei battiti cardiaci oltre i limiti normali (tachicardia) ed edema alle estremità. Questa infezione è diffusa in tutto il mondo, ma è particolarmente comune nelle regioni tropicali del mondo, tra cui i Caraibi, il Sud-est asiatico, l’Africa e alcune parti del sud-est degli Stati Uniti, soprattutto se le condizioni igieniche non sono buone e le persone camminano a piedi nudi su terreni contaminati. 

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Sintomi e trattamento

Sebbene la maggior parte delle persone con un’infezione da anchilostoma non presenta sintomi, si possono manifestare eruzioni cutanee, febbre, tosse e respiro sibilante, dolore addominale, perdita di appetito, diarrea, perdita di peso, anemia sideropenica. L’infezione può risolversi spontaneamente senza alcun trattamento, poiché le larve muoiono spontaneamente sotto la pelle. Tuttavia, quando i vermi provocano prurito al paziente, possono formarsi piaghe sulla pelle che poi si infettano, richiedendo necessariamente un trattamento farmacologico. Non esiste un vaccino contro questo verme, ma è possibile prevenire la diffusione dell’infezione sverminando i propri animali domestici e indossando delle scarpe quando si cammina sulla sabbia o sul terreno.

Fonte : Today