Le rubano l’identità con 730 falso: “Ora l’Inps rivuole 9mila euro dalla pensione di invalidità”. Truffa a Ercolano

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La vittima è una donna di circa 50 anni di Ercolano, che ha denunciato tutto alla Guardia di Finanza. Tra le ipotesi: truffa per il rimborso. Assoutenti Campania: “Bisogna accelerare il ripristino delle prestazioni Inps per le vittime di truffe”.

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Immagine di repertorio

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Le rubano l’identità e presentano un 730 falso, dichiarando un reddito molto superiore a quello reale e alterandole di conseguenza l’Isee familiare. Poi inseriscono un Iban sconosciuto per il rimborso. La vittima della truffa è una donna di circa 50 anni di Ercolano, in provincia di Napoli, che quando ha scoperto l’accaduto ha denunciato tutto alla Guardia di Finanza e si è rivolta all’associazione Assoutenti Campania: “La vittima – spiega a Fanpage.it Roberto Capasso, responsabile di Assoutenti Campania – si è accorta della truffa quando ha notato che la sua pensione di invalidità era stata più che dimezzata, scendendo da circa 700 euro ad appena 300 euro al mese. Non solo, perché si è vista anche recapitare dall”Inps la richiesta di restituzione di 9mila euro dal 2023 al 2024, in parte subito, il resto a rate”.

La vittima ha sporto denuncia alla Guardia di Finanza

Una storia assurda, che ha come vittima una signora della provincia di Napoli. La povera donna, quando si è accorta dell’accaduto, lo scorso novembre, ha presentato subito denuncia contro ignoti alla Guardia di Finanza di Portici, nucleo mobile, chiedendo alle fiamme gialle di aprire una indagine per risalire ai colpevoli delle false dichiarazioni fatte a suo nome. Non è la prima volta, purtroppo, che accadono truffe di questo tipo. La vittima si è rivolta, poi, all’associazione Assoutenti Campania per chiedere sostegno.

L’ipotesi: “Isee modificato per incassare il rimborso”

“I motivi di queste truffe possono essere diversi – spiega Roberto Capasso, responsabile di Assoutenti Campania – ed essere legati per esempio al rimborso. Quando viene modificato il 730, infatti, viene poi inserito anche un Iban del proprio conto corrente sul quale si chiede di accreditare il rimborso. Per fare questa operazione basta avere accesso alle credenziali identificative e alle password riservate di Spid o Cie. In questo caso, infatti, avevano inserito un altro iban”.

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La vittima di questa storia, a quanto apprende Fanpage.it, si è accorta della truffa alla fine dello scorso anno, dopo aver controllato l’Isee da cui si evinceva un reddito familiare più alto di quello che avrebbe dovuto avere. È riuscita così a scoprire che sul sito dell’Agenzia delle Entrate risultava un 730 per il 2023, riferito ai redditi 2022, da lavoratrice dipendente che non era stato presentato da lei e che non era compatibile con il suo reddito, in quanto non aveva mai avuto rapporti di lavoro dipendente.

Da Assoutenti Campania, adesso, arriva un appello all’Inps:

“Chiediamo – afferma Roberto Capasso – l’istituzione da parte dell’Inps di uno sportello dedicato alle persone rimaste vittime di truffe, affinché, in maniera più rapida rispetto ai tempi del ricorso amministrativo, possano riottenere in toto la prestazione assistenziale spettante e a cui si aveva diritto prima della truffa subita”.

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Fonte : Fanpage