AGI – Per l’astronomia moderna un allineamento dei pianeti come quello di questo 28 febbraio rappresentava solo una curiosità da studiare, ma nell’antichità questo tipo di eventi era fonte di grande preoccupazione perché veniva associato a catastrofi naturali e sconvolgimenti vari. Per alcune civiltà era considerato un segno divino e molte profezie e credenze popolari associano ancora questi movimenti celesti a cambiamenti più o meno traumatici.
Persino la tradizione cristiana fa precedere la nascita di Gesù dalla comparsa in cielo di un astro che qualcuno ritiene fosse proprio legato a un allineamento tra i pianeti. I cinesi nell’antichità ritenevano che questo fenomeno preludesse alla caduta di dinastie e a periodi di caos e instabilità. Altre popolazioni credevano che i pianeti visibili sulla volta celeste portassero terremoti o eruzioni vulcaniche.
Un’altra credenza lega questo allineamento a variazioni dell’inclinazione dell’asse terrestre ma in realtà l’effetto di marea gravitazionale aggiuntivo è minimo rispetto a quello che il nostro pianeta subisce per l’attrazione combinata Luna-Sole. Per chi crede nell’astrologia, poi, la posizione dei 10 pianeti, partendo da Sole e Luca (astri) con Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone, influisce sull’ascendente di riferimento.
Nei secoli ci sono state anche tante teorie apocalittiche, anche nel Novecento: Albert F. Porta, un ingegnere di Mondovì appassionato di astronomia e meteorologia trasferitosi in America, predisse che il 17 dicembre 1919 un allineamento cosmico di sei pianeti avrebbe provocato l’esplosione finale del sole perché avrebbe prodotto macchie solari giganti. Rilanciata da vari giornali, la sua ipotesi portò persino a un suicidio.
Fonte : Agi