Nel primo consiglio dei ministri dell’amministrazione, il presidente Usa ha detto che a breve arriveranno i dazi ai Paesi dell’Unione europea “su auto e altre cose”, aggiungendo che “l’Ue è stata formata per fregare gli Stati Uniti”. Bruxelles: “Reagiremo subito, con fermezza. Tariffe illegittime e ingiustificate. Tuteleremo nostre aziende. L’Ue è il più grande mercato libero del mondo, è stata una manna per gli Usa”. Metsola : “Non vogliamo fregare nessuno”. Dal 4 marzo scattano tariffe per Messico, Canada e Cina
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La scure di Donald Trump si abbatte sull’Europa. “Abbiamo deciso: imporremo dazi al 25% sulle auto e altre cose”, ha annunciato il presidente americano durante il primo consiglio dei ministri della sua nuova amministrazione. I dettagli della stangata non sono ancora chiari. “Saranno annunciati a breve”, ha precisato Trump, che oggi ha avvisato che a partire dal 4 marzo scatteranno i dazi del 25% contro Messico e Canada e del 10% contro la Cina. L’Ue, ha spiegato il tycoon, “è un caso diverso. Siamo onesti: è stata formata per fregarci e hanno fatto un buon lavoro in questo, ma ora ci sono io alla presidenza”. Pur ribadendo il suo “amore” per i Paesi europei, Trump ha denunciato un deficit commerciale eccessivo pari a 300 miliardi di dollari e osservato come una loro ritorsione potrebbe non avere successo. “Possono provarci ma noi – ha minacciato – possiamo non comprare più e se accade questo vinciamo”. Come ha evidenziato il tycoon durante l’incontro con il primo ministro britannico Keir Starmer, “l’Ue è dura con noi sul commercio: ci mettono dazi sotto forma dell’imposta di valore aggiunto. Fa causa alle nostre aziende. Hanno fatto causa ad Apple per 16 e 17 miliardi, che è completamente ridicolo. Hanno fatto causa a Google. Non ci piace come ci tratta. Per questo imporremo dazi reciproci: tasseremo quanto loro tassano noi”.
La replica dell’Ue
“L’Ue reagirà in modo fermo e immediato alle barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando i dazi vengono utilizzati per contestare politiche legittime e non discriminatorie”, ha replicato poco dopo un portavoce della Commissione europea. “L’Ue proteggerà sempre le aziende, i lavoratori e i consumatori europei dai dazi ingiustificati. Siamo il più grande mercato libero del mondo. Ed l’Ue è stata una manna per gli Stati Uniti. Gli investimenti statunitensi in Europa sono altamente redditizi. Le aziende americane sono state in grado di investire e generare entrate sostanziali proprio perché l’Ue è un grande mercato unificato che fa bene agli affari”, ha sottolineato Bruxelles, ricordando che il commercio transatlantico di beni e servizi “ammonta a oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno, il più grande al mondo. Dovremmo lavorare insieme per preservare queste opportunità per la nostra gente e le nostre aziende. Non gli uni contro gli altri”, ha ammonito il portavoce, ricordando che “l’Europa è sinonimo di dialogo, apertura e reciprocità”. “Siamo pronti a collaborare se rispettiamo le regole. Ma proteggeremo anche i nostri consumatori e le nostre aziende a ogni passo” perché “non si aspettano niente di meno da noi”, ha aggiunto.
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Metsola: “L’Ue non vuole fregare nessuno”
Più tardi è intervenuta anche Roberta Metsola, presidente dell’Eurocamera. Dalla Johns Hopkins University, ha detto: “Dovremmo parlare di accordi commerciali piuttosto che di dazi, crescere insieme piuttosto che il contrario. Noi non vogliamo fregare nessuno. L’atteggiamento ‘win-win’ sarà sempre il nostro approccio preferito, ma siamo pronti a tutto. Quindi permettetemi di essere chiara: l’Ue reagirà fermamente e immediatamente contro le barriere ingiustificate al commercio libero ed equo, anche quando le tariffe vengono utilizzate per contestare politiche legali e non discriminatorie. Non vogliamo imboccare quella strada, ma siamo pronti”.
Le altre reazioni
Ursula von der Leyen, poco dopo il suo arrivo in India per una missione con il suo team di commissari volta a rafforzare le alleanze commerciali in risposta ai dazi annunciati da Donald Trump, ha scritto su X: “In un’epoca di conflitti e intensa competizione, c’è bisogno di amici fidati. Per l’Europa, l’India è un’amica e un’alleata strategica. Discuterò con Narendra Modi di come portare la nostra partnership strategica al livello successivo”. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani dice invece che “le risposte sulle questioni dei dazi sono di livello europeo” e “ne parleremo a livello europeo, dialogheremo e cercheremo di trovare le migliori soluzioni possibili per tutelare i nostri interessi in un rapporto transatlantico che non deve deteriorarsi, però noi dobbiamo tutelare i nostri interessi e le nostre imprese e trovare delle soluzioni che permettano alle nostre realtà di essere competitive, abbiamo una strategia. Stiamo lavorando già da mesi sulla questione dei dazi” e “andiamo avanti, senza agitazioni ma con determinazione e forza per tutelare le nostre imprese, il governo è determinato”. In mattinata anche il Cremlino ha commentato la decisione degli Usa: “Non vorremmo vedere guerre commerciali nel mondo perché, in un modo o nell’altro, questo avrà un impatto negativo su tutti i Paesi”.
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Canada e il Messico rischiano nuovi dazi
Intanto oggi il segretario al Commercio americano Howard Lutnick ha dichiarato che Canada e Messico potrebbero dover affrontare nuovi dazi ad aprile, oltre a quelli del 25% già annunciati da Trump su immigrazione e droga. In un’intervista a Fox News Lutnick ha distinto tra i dazi volti a frenare il flusso di fentanyl, la potente droga che causa ogni anno migliaia di morti negli Stati Uniti, da quelle “reciproche” che Trump ha chiesto di imporre separatamente. Queste ultime, secondo il segretario al Commercio, potrebbero partire già dal 2 aprile. Da Ottawa e da Città del Messico non sono mancate le risposte: Justin Trudeau, presidente del Canada, ha assicurato “che lavoriamo giorno e notte per evitare i dazi”, mentre la presidente messicana Claudia Sheinbaum ha dichiarato che spera di “parlare con il presidente Trump per raggiungere un accordo”, in modo che il 4 marzo il suo governo possa “annunciare qualcos’altro” di alternativo ai dazi.
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Fonte : Sky Tg24