Il fondatore di Amazon Jeff Bezos ha annunciato cambiamenti significativi alla sezione opinioni del Washington Post, il prestigioso giornale di cui è proprietario dal 2014. D’ora in poi la parte della testata che ospita i commenti – gestita da una redazione ad hoc, distinta da quella che si occupa delle notizie – si dedicherà esclusivamente alla difesa delle “libertà personali e del libero mercato“, smettendo di pubblicare quindi opinioni contrarie a questi principi. La decisione ha portato alle dimissioni del direttore dell’area Opinion, David Shipley, in contrasto con la nuova direzione editoriale.
Le reazioni all’annuncio di Bezos
Bezos ha annunciato il cambio di rotta al personale del Washington Post con un’email e poi su X. Dal momento che nell’era digitale l’accesso a una diversità di opinioni è già ampiamente disponibile su internet, ha spiegato l’imprenditore, il giornale si concentrerà sui suoi valori fondanti.
La mossa ha suscitato reazioni contrastanti. Se da una parte c’è chi ha applaudito la trasparenza della posizione di Bezos, altri, in molti hanno manifestato la propria preoccupazione. È il caso tra gli altri dell’ex direttore del Washington Post Martin Baron, che ha definito la decisione di Bezos un danno per l’indipendenza editoriale della testata.
L’amministratore delegato Will Lewis ha invece appoggiato con entusiasmo la svolta. In una lettera ai dipendenti, ha dichiarato di essere “molto orgoglioso del fatto che il Washington Post venga riconosciuto per i suoi due pilastri fondamentali”.
Anche Elon Musk ha espresso il suo sostegno al nuovo orientamento della sezione Opinioni del Washington Post, commentando la notizia su X con un “Bravo, @JeffBezos!“. Non è la prima volta che il proprietario di Tesla e X (tra le altre) appoggia pubblicamente Bezos: nell’ottobre scorso, quando il Washington Post ha deciso di non pubblicare un endorsement per Kamala Harris, candidata del Partito democratico alla Casa Bianca, Musk ha sottolineato il coraggio di Bezos nello sfidare le convenzioni nel settore dei media elogiando la posizione (in seguito alla quale però il Post ha perso però 250mila abbonati).
L’impronta di Jeff Bezos sul Washington Post
La ristrutturazione degli editorialisti della testata era nell’aria. Ben Mullin del New York Times ha riportato che a gennaio Lewis aveva inviato a Shipley un documento con le idee di Bezos per riconfigurare i commenti secondo un uno stile più vicino a quello del Wall Street Journal, di proprietà del magnate conservatore Rupert Murdoch.
Fonte : Wired