Un funzionario del governo ungherese ha annunciato che il Pride di Budapest di quest’anno, previsto per giugno 2025, potrebbe svolgersi in “luoghi chiusi” anziché lungo il viale centrale della città come negli anni precedenti. La notizia è stata comunicata mercoledì dal capo di gabinetto del primo ministro Viktor Orbán, Gergely Gulyás, che ha citato la necessità di “tutelare i bambini” come motivazione principale della decisione. In risposta, i membri della comunità hanno affermato che l’evento sarà family friendly e non rappresenterà alcuna una “minaccia” per i bambini.
Lo stesso Orbán aveva dichiarato sabato scorso che gli organizzatori del Pride “non dovrebbero nemmeno preoccuparsi” poiché l’evento sarebbe stato “uno spreco di denaro e tempo“. Non era stato tuttavia specificato cosa intendesse con tale affermazione, al punto che non è chiaro se il governo intenda effettivamente spostare l’evento all’interno di strutture chiuse limitandone l’accesso.
Il Pride di Budapest, che tradizionalmente attraversa Andrássy Avenue, il grande viale alberato nel centro della capitale ungherese, ha già dovuto affrontare in passato tentativi di ostacolo da parte delle autorità locali, con restrizioni burocratiche e divieti temporanei. Nonostante la pressione internazionale abbia spesso portato a soluzioni di compromesso, come percorsi ridotti o modificati, le stesse strade continuano a essere concesse per le commemorazioni neonaziste del “Giorno dell’Onore”, l’ultima delle quali si è svolta l’11 febbraio 2025.
La legge anti-Lgbtq+ del 2021
La decisione si inserisce in un contesto di crescenti restrizioni nei confronti della comunità Lgbtq+ in Ungheria, tanto più che nel 2021 il governo Orbán, in carica dal 2010, aveva promulgato una legge che vieta la “promozione dell’omosessualità” tra i minori di 18 anni. La normativa, approvata dal parlamento ungherese con 157 voti favorevoli e uno contrario, proibisce la condivisione di informazioni considerate dal governo come promotrici dell’omosessualità o del cambiamento di genere con i minori. La legge, inoltre, prevede che solo individui e organizzazioni presenti in un registro ufficiale possano tenere lezioni di educazione sessuale nelle scuole. Alle aziende è vietato trasmettere pubblicità in solidarietà con le persone non binarie se ritenute rivolte ai minori di 18 anni, al punto che programmi televisivi e film con personaggi non binari, o persino con una bandiera arcobaleno, possono essere trasmessi solo dopo l’orario protetto. Proprio a causa di questa normativa la Commissione Europea ha portato l’Ungheria davanti alla Corte di giustizia dell’UE a metà del 2022, avviando una procedura d’infrazione. Nonostante le pressioni europee, il contenzioso non è ancora giunto a conclusione e la legge rimane in vigore.
Il clima politico in Ungheria
Il contesto delle restrizioni al Pride va letto anche alla luce del panorama elettorale ungherese che si delinea per il 2026. Viktor Orbán si prepara a un voto cruciale, in cui il suo partito di destra, Fidesz, dovrà affrontare la forte concorrenza di Péter Magyar. Il suo movimento, Tisza, di orientamento moderato-conservatore ma con posizioni più aperte sui diritti civili rispetto a Fidesz, ha rapidamente guadagnato consensi in un clima politico sempre più polarizzato.
Mentre vengono osteggiate le attività della comunità Lgbtq+, il governo ungherese permette invece altri tipi di manifestazioni di segno opposto. L’ultima è avvenuta a inizio febbraio 2025, come tutti gli anni, quando gruppi di estrema destra europei si sono riuniti a Budapest per il cosiddetto “Giorno dell’Onore”. Questa commemorazione, di chiara matrice neonazista, celebra e glorifica il tentativo delle truppe naziste e dei loro alleati ungheresi di rompere l’assedio sovietico di Budapest nel febbraio 1945. I partecipanti rendono omaggio ai soldati delle SS e ai loro collaboratori ungheresi, considerandoli “eroi” nonostante fossero schierati con il regime nazista. La polizia, in occasione di questi raduni che si svolgono regolarmente nelle strade della capitale, si limita a predisporre misure di sicurezza straordinarie senza impedirne lo svolgimento.
Fonte : Wired