Una minaccia che ha oggettivamente del surreale e che rappresenta un altro tassello delle incredibili ingerenze messe in atto da Musk sui governi occidentali. Il post di Stroppa segue a un altro, scritto pochi giorni prima, in cui già entrava a gamba tesa sulla discussione in corso sul ddl Spazio: “La maggioranza e il governo – scriveva su X – stanno per varare la legge sullo spazio. Mi dicono che sarà ‘europeista’ e in seconda battuta considererà sistemi Nato come Starlink (tipo ruota di scorta). Non ne sono sorpreso. Sempre avanti!”. Parole che, se unite ai continui sondaggi anti-Piantedosi lanciati dallo stesso Andrea Stroppa su X, sondaggi che puntano palesemente a dare una spinta all’altro amico Matteo Salvini (che sogna un ritorno al ministero dell’Interno), mostrano un quadro non certo rassicurante.
Fdi corre ai ripari: “Polemica priva di fondamento”
Ancor più surreale il fatto che le esternazioni dell’uomo di Musk abbiano costretto il relatore della legge, il meloniano Andrea Mascaretti, a una dichiarazione distensiva: “È una polemica assolutamente priva di fondamento – ha detto – perché gli emendamenti che vengono citati, approvati all’unanimità, non introducono nulla di nuovo, ma rafforzano i concetti di sicurezza nazionale e di ritorno industriale per il sistema paese, già espressi nella legge”. Sembra abbastanza chiaro che la strategia di Musk sia quella di far pressioni su Fratelli d’Italia arrivando a minacciare di spostare il suo sostegno dal partito della premier alla Lega.
Casu: “La nostra sovranità digitale va difesa”
Insomma, gli interessi economici di Elon Musk incardinati nelle azioni ostili della nuova amministrazione americana contro quei Paesi che non assecondano i desideri di Donald Trump, rischiano di trasformare le comunicazioni satellitari, sia in ambito civile che in ambito militare. In una sorta di merce di scambio, al pare di quei dazi che colpiranno le imprese italiane ed europee. “Se inserire nel ddl spazio un semplice riferimento alla sicurezza nazionale e al ritorno industriale per il sistema paese genera una reazione tanto furibonda – spiega Andrea Casu a Wired – significa evidentemente che per qualcuno l’obiettivo è fare senza. Se la presidente del Consiglio non è ricattabile, la maggioranza può dimostrarlo sostenendo tutti i nostri emendamenti per garantire norme che sostengano concretamente la rincorsa satellitare europea, la nostra sovranità digitale va difesa nella realtà e non solamente nei convegni”.
Fonte : Wired