Mercati, palazzi, edifici e migliaia di ettari di terra: dopo gli scontri del gennaio 2022 il loro potere è stato formalmente svuotato di ogni onore, ma una lunga lista di beni che avrebbero dovuto essere requisiti sono ancora saldamente nelle mani della famiglia che dominava il “vecchio Kazakistan”.
Astana (AsiaNews) – È passato oltre un anno dalla morte di Bolat Nazarbaev, il fratello dell’ex-presidente eterno del Kazakistan, Nursultan Nazarbaev, scomparso a novembre del 2023. A lui facevano capo le tante suddivisioni dell’impero economico della dinastia dominatrice fin dai tempi della dissoluzione dell’Unione Sovietica: mercati, palazzi, edifici e migliaia di ettari di terra. Un’inchiesta di Radio Azattyk ha cercato di capire in che mani oggi sono finite tutte queste ricchezze feudali, e che cosa è stato “restituito allo Stato”.
La terra originaria dei Nazarbaev è l’altopiano Ukonšir, nella regione di Almaty, dove un immenso territorio di 9mila ettari è rimasto a lungo completamente inaccessibile non soltanto per i cittadini e i giornalisti, ma anche agli stessi deputati e politici non legati direttamente alla famiglia. A gennaio 2024 il deputato Maksat Tolykbaj ha dichiarato ufficialmente che “l’intero altopiano si trova in stato di proprietà privata”, dove la caccia e la pesca è proibita ai comuni mortali. Sul territorio si elevano i palazzi regali dell’ex-presidente e di suo nipote Kajrat Satybaldy, condannato nel 2022 a sei anni di reclusione per riciclaggio di denaro. Alcune terre accanto alle ville sono state restituite allo Stato, mentre il palazzo del nipote è stato donato al “Fondo Elbasy” dello stesso “padre della patria” Nursultan, nonostante per la condanna sarebbe stato da requisire.
Un altro edificio della zona, che veniva indicato come madrasa, ora appartiene al figlio di Bolat, Nurbol Nazarbaev, che si è accaparrato anche la maggior parte delle aree edificabili ancora non sfruttate pienamente. Dopo gli scontri di gennaio 2022, il potere di Nazarbaev è stato formalmente svuotato di ogni onore, e anche i parenti sono stati accusati di aver imposto un potere oligarchico sul Kazakistan, e dopo una lunga procedura a Bolat furono confiscati 244 ettari di terra in varie regioni, per il valore di qualche centinaio di milioni di dollari. Eppure, nonostante sia passato quasi un anno e mezzo dalla sua morte, molte proprietà sono ancora intitolate al fratello dell’ex-presidente.
Oltre ai palazzi dell’altopiano di Ukonšir, alla famiglia di Bolat Nazarbaev appartengono altre lussuose residenze, anzitutto nel paese di Šamalgan, dove il fratello minore è nato ed è cresciuto. Oltre al palazzo, è stato circondato da muri e cancelli anche il corso del fiume locale, le cui acque non possono riversarsi sui campi e sugli orti degli abitanti della zona. Altri tre palazzi sono dislocati nella metropoli di Almaty, quello nella centrale ulitsa Ondasynova che occupa 2,8 ettari di terreno, con giardini, serre e tre zone coperte da cupole, dove si pensa si trovino il complesso termale Hammam, la piscina e la zona relax. Nel quartiere di Medeusk si erge un altro grande edificio, dove si dice ci sia un grande cinema privato e un intero casinò, e vicino al Giardino Botanico si trova un nuovo palazzo costruito nel 2020, che sarebbe stato donato da Bolat al figlio Nurbol.
Nurbol Nazarbaev, che fino al 2022 lavorava come semplice poliziotto, sarebbe oggi anche il titolare della compagnia Prime Capitale RE Plaza, la principale agenzia finanziaria dell’impero di famiglia. Secondo Forbes, il capitale del figlio di Bolat si avvicina ai 200 milioni di dollari. Una proprietà importante rimasta a disposizione della famiglia è il mercato Altyn Orda di Almaty, che l’ex-Akim della regione, Kanat Bozumbaev, descriveva come “un luogo dove non ci sia neanche una legge che non sia stata violata”: dopo i fatti di gennaio 2022 è stato restituito ai precedenti proprietari, il cui fondatore Altynbek Alpiev era stato ucciso nel 2007 in un regolamento di conti, ma di fatto sarebbe ancora controllato dai Nazarbaev. Del resto non è l’unico grande mercato di famiglia, e bisogna aggiungere il Tastak sempre di Almaty e il Barys della regione di Žambyl, vicino alla frontiera con il Kirghizistan, oltre ad altri minori.
Nella lista delle proprietà si aggiungono poi fabbriche, ditte di servizi e negozi vari in tutto il Paese, sempre a cominciare dal feudo della regione meridionale. Cambiano spesso di proprietà per confondere i vari controlli, ma rimangono nella disponibilità dell’impero di Nazarbaev, quello che viene definito il “vecchio Kazakistan” rispetto al “nuovo” che si sta costruendo durante la presidenza di Kasym-Žomart Tokaev, anch’egli del resto “figlio spirituale” di Nursultan Nazarbaev, l’eterno padrone del Paese vecchio e nuovo.
Fonte : Asia