L’avvocato della famiglia El Bossetaoui: “Finalmente emerge la verità sulla ronda armata di Adriatici”

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Voghera, l’assessore leghista Massimo Adriatici spara e uccide un uomo

“Come ha ricostruito la Procura di Pavia si tratta di omicidio volontario, aggravato dell’abuso di potere”, ha commentato a Fanpage.it Marco Romagnoli, legale che assiste la famiglia di Youns El Bossettaoui. Il 39enne fu ucciso con un colpo di pistola dall’assessore alla Sicurezza di Voghera.

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Massimo Adriatici

Massimo Adriatici

“Il capo di imputazione formulato dalla Procura di Pavia nei confronti di Massimo Adriatici ci dona una grande serenità. Abbiamo sempre sostenuto che la sua, quel giorno, fosse una ronda armata“. Sono le parole a Fanpage.it di Marco Romagnoli, avvocato che assiste la famiglia di Youns El Bossetaoui nell’ambito del processo di primo grado contro l’ex assessore leghista del Comune di Voghera (Pavia) Massimo Adriatici: a lui ora, dopo che il giudice Valentina Nevoso ha ordinato alla Procura di riqualificare l’accusa, è contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale (e non più eccesso di legittima difesa).

Il politico, nel pomeriggio del 20 luglio 2021, sparò un colpo di pistola contro il 39enne di origine marocchina, uccidendolo sul colpo. Fin da subito dichiarò di essersi difeso da un’aggressione, e di aver involontariamente premuto il grilletto mentre cadeva a terra durante una colluttazione nata davanti a un bar gelateria, dove il 39enne stava infastidendo alcuni clienti. Oggi però le immagini delle telecamere di sorveglianza, secondo quanto emerso, raccontano una versione differente.

Per l’accusa la sera del 20 luglio Adriatici, “dopo aver mostrato la propria pistola”, e dopo essere stato colpito con una manata al volto cadendo e perdendo gli occhiali con “contusioni al volto refertate in due giorni”, avrebbe infatti sparato con la pistola Beretta calibro 22 che “portava con sé con il colpo in canna e caricata con proiettili a punta cava (utilizzabili in poligono, ma non per difesa personale)” al torace di El Boussetaoui, colpendo da vicino e uccidendolo.

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Finalmente è emersa la verità, e sono stati ricostruiti tutti gli elementi che abbiamo sostenuto fin dal primissimo momento. Si tratta di un omicidio volontario, aggravato dell’abuso di potere. La Procura ha ricostruito il fatto in maniera puntuale, in maniera oggettiva: quella era una ronda armata, finita con la morte del soggetto attenzionato. Il tutto con proiettili vietati per la difesa personale”.

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Fonte : Fanpage