Quanti posti di lavoro creano davvero i data center?

Molti posti di lavoro creati per costruirli. Pochi, pochissimi per gestirli. L’impatto dei data center sulla creazione di lavoro è ancora poco chiaro. Richiedono spazi enormi, molta energia, ma un numero relativamente basso di persone impiegate. Cuore pulsante della rivoluzione promessa dall’Intelligenza artificiale, i data center sono diventati oggetti di indagine e approfondimenti soprattutto negli Stati Uniti, dove si sono messi sul piatto centinaia di miliardi per crearli.

Apple, OpenAI-Softbank: i soldi sul piatto per i datacenter

Ultimo annuncio in ordine di tempo, quello di Apple: ha promesso 500 miliardi di investimenti negli Usa e la creazione di 20 mila posti di lavoro. Ma Cupertino non ha specificato in quale settore. Ha teso una mano alla politica di rimpatrio della produzione voluta da Donald Trump, ha abbracciato la sua sfida di riportare gli asset tecnologici negli Stati Uniti e di creare lì lavoro. Tuttavia, il lavoro promesso da queste megastrutture di calcolo, indispensabili per lo sviluppo dell’AI, sembra destinato a esaurirsi rapidamente.

Il Wall Street Journal ha dedicato una lunga analisi alla questione. Il quotidiano ricorda come ad Abilene, in Texas, circa 1.500 persone stanno costruendo il primo centro dati per l’impresa di intelligenza artificiale Stargate, guidata da OpenAI. Il programma lanciato da Trump per lo sviluppo di infrastrutture AI, che oltre all’azienda di Sam Altman coinvolge Oracle e SoftBank, punta a sviluppare nuove strutture.

Nei datacenter il minor numero di posti di lavoro per metro quadrato

Ma, una volta completato, le persone che vi lavoreranno saranno molto meno. Secondo l’agenzia di sviluppo economico della città, la struttura avrà circa 100 dipendenti a tempo pieno, racconta il quotidiano. Una piccola parte del numero di persone che potrebbero lavorare sullo stesso milione di metri quadrati se si trattasse di un parco uffici, una fabbrica o un magazzino. “I data center si sono giustamente guadagnati la triste reputazione di creare il minor numero di posti di lavoro per metro quadrato nelle loro strutture”, ha dichiarato John Johnson, amministratore delegato dell’operatore di data center Patmos Hosting, al Wsj.

La frenesia agli investimenti causata dall’Intelligenza artificiale sembra non aver tenuto conto di alcuni effetti collaterali. La necessità di costruire data center e chip per alimentarli ha offuscato ogni dubbio sugli effetti a lungo periodo. Secondo Synergy Research Group, viene spiegato, le aziende tecnologiche, tra cui Amazon.com, Google e Microsoft, gestiscono 445 datacenter negli Stati Uniti e ne hanno 249 in cantiere. Il programma Stargate ha in programma di costruirne almeno 20. Una spesa di centinaia di miliardi di dollari all’anno che coinvolge anche Meta, che ha annunciato la creazione di data center per 40 miliardi nei prossimi anni.

Annunci comodi per la propaganda politica, ma poca sostanza

La classe politica americana ha venduto la creazione dei data center “come una manna per l’occupazione”. Alla conferenza stampa di presentazione di Stargate, il Presidente Trump ha detto che sarebbero stati creati più di 100.000 nuovi posti di lavoro “quasi immediatamente”. OpenAI ha pubblicato un post sul blog in cui afferma che Stargate “creerà centinaia di migliaia di posti di lavoro americani”. Ma sembra che la creazione di lavoro riguarderà soprattutto la loro costruzione, meno la loro gestione. Secondo diverse analisi, una volta aperti tutti i data center occuperanno poche centinaia di persone.

E il fenomeno in qualche modo riguarda anche l’Italia, dove la creazione di data center è stata al centro dell’accordo tra governo ed Emirati Arabi, con i secondi pronti a investire nel nostro Paese 40 miliardi. E parte di questi (non è stato precisato quanto) saranno investiti per la costruzione di queste strutture. Che all’occhio appaiono come file di computer. Lunghi corridoi di macchine, estesi per centinaia di metri e quasi deserti. Per gestirli serviranno tecnici, esperti di analisi di dati e AI, e poi elettricisti, idraulici per i sistemi di raffreddamento liquido. Ma il loro numero, un po’ ovunque, sembra esiguo.

I datacenter in Italia: una stima del lavoro creato

Attualmente, secondo il Datacenter Map, ci sono in Italia 157 data center. Milano ne ha 50, Roma 16 e Torino 10. E poi Bologna, Frosinone, Padova, Palermo. Secondo un report di CBRE, i data center in Italia impiegherebbero circa 7.000 persone, che con l’indotto raddoppierebbero.

Mentre è più complessa la stima per i singoli data center. In generale, come si legge spulciando le sezioni dedicate dai colossi tecnologici ai loro sistemi, un data center occupa circa 50 persone, stima in linea con il dato generale.

Fonte : Repubblica