Obesità, in arrivo la pillola per perdere peso al posto delle iniezioni. Cosa sapere

​“L’obesità è un importante fattore di rischio per molte delle principali cause di malattia e di morte in tutto il mondo. Gli agonisti recettoriali del GLP-1 (GLP-1AR) sono farmaci a base peptidica somministrati tramite iniezioni sottocutanee. Attualmente, semaglutide è l’unico GLP-1RA orale approvato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2 (DM2). Orfoglipron è un nuovo agonista del recettore non peptidico del peptide-1 (GLP-1)”. Così la Società Italiana di Obesità (SIO) argomentava a proposito del semaglutide iniettabile, sostanzialmente l’unico farmaco in grado di combattere l’obesità, destinato esclusivamente a chi soffre di questa patologia. Ora però potrebbe esserci una significativa novità, ovvero il passaggio al semaglutide in pillole. Farmaco a cui alcune case farmaceutiche sono fortemente interessate.

La strategia di Eli Lilly

Basti pensare ad Eli Lilly, azienda farmaceutica statunitense con sede a Indianapolis, con uffici in 18 Paesi e che vende i propri prodotti in circa 125 paesi, in Italia controllata al 100% dalla Eli Lilly and Company, con sede a Sesto Fiorentino. L’azienda statunitense dovrebbe annunciare ad aprile i risultati legati alla sperimentazione della nuova pillola contro l’obesità, denominata, come detto, “Orforglipron”. Sebbene il lancio del farmaco sia previsto per l’anno prossimo, Eli Lilly, come segnala l’agenzia Reuters, ha già inserito 550 milioni di dollari di ricavi nei bilanci preventivi. Mossa che riflette il desiderio di Ely  Lilly di essere in prima linea sul mercato di settore, lanciando il farmaco il prima possibile per creare un vantaggio rispetto alla concorrenza, in un mercato che vale oggi 25 miliardi di dollari in tutto il mondo. Il produttore di farmaci danese Novo Nordisk, ad esempio, è un altro attore presente nel mercato dei trattamenti per la perdita di peso con i propri farmaci iniettabili. E anche Novo sta studiando la versione in pillole del proprio farmaco sperimentale, l’amicretina, mentre altri, tra cui AstraZeneca stanno sviluppando trattamenti orali per l’obesità.

I risultati intermedi

Intanto proprio Ely Lilly ha ottenuto risultati, al momento considerati intermedi, rispetto ai test relativi alla pillola contro l’obesità. Nell’ambito di una sperimentazione di fase due i volontari coinvolti nello studio hanno perso in media il 14,7% del peso iniziale usando il farmaco per circa 9 mesi. Tra gli effetti collaterali sono emersi nausea e disturbi gastrointestinali, specie all’inizio della terapia. I risultati dei test di fase tre, quelli ancora più attendibili e finali, saranno disponibili prossimamente, all’incirca fra un mese e mezzo.

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Fonte : Sky Tg24