(Ultimo aggiornamento: maggio 2024)
Un tempo laboriose da utilizzare, le pentole multicooker richiedevano continui controlli e cambi di programma che ne facevano sì uno strumento all’avanguardia, ma anche l’ennesimo aggeggio infernale dietro cui scervellarsi. Oggi le cose sono decisamente cambiate: oltre a essere completamente automatizzati, i tanti programmi a disposizione garantiscono funzioni combinate e cotture dedicate che permettono a chi cucina di “abbandonare” le ricette a loro stesse fino all’apertura della pentola a fine ciclo, dando la possibilità – persino ai cuochi meno esperti – di fare altro. Si va dalla cottura a bassa temperatura alla preparazione di risotti, sughi e stufati, ma si può anche friggere, omogeneizzare, far fermentare lo yogurt e lievitare gli impasti. Tutto questo con un solo elettrodomestico, con un risparmio di spazio (e di denaro) non indifferente.
Multicooker e slow cooker, le differenze
Cosa cambia tra pentole multicooker e slow cooker, due dispositivi simili nell’aspetto e nelle basi ma con sostanziali differenze? Come suggerisce il nome, le slow cooker sono pentole che lavorano a basse temperature, di solito non raggiungendo mai i 100 gradi centigradi, mentre le multicooker possono spingersi anche a più del doppio e possono spaziare in numerose differenti cotture incluse quelle a vapore, la frittura ad aria e la preparazione di dolci lievitanti.
Le migliori secondo noi
Nella gallery qui di seguito, abbiamo radunato le pentole multicooker più efficienti, funzionali e convenienti da scegliere in base alle proprie esigenze, con una forbice di budget piuttosto ampia che va dai 100 euro richiesti per i modelli più economici ai 700 euro delle soluzioni più avanzate e accessoriate. Chi fosse a caccia di altri operosi aiutanti in cucina, può farsi un’idea di quello che il mercato ha da offrire dando uno sguardo alle migliori impastatrici planetarie, alle friggitrici ad aria, ai robot multifunzione e ai forni a microonde che ormai non si limitano più solo a scaldare e scongelare gli alimenti.
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Fonte : Wired