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Nuova ispezione nella casa dove il 48enne Massimo Malavolta ha ucciso la moglie Emanuela Massicci, 45 anni, il 19 dicembre scorso. Dopo il femminicidio, avvenuto a Castignano (Ascoli), l’uomo aveva tentato di togliersi la vita. A disporre il sopralluogo è stata la Procura. Sequestrati alcuni oggetti.
Immagine di repertorio.
È stata effettuata una nuova ispezione nella casa di Castignano, dove il 48enne Massimo Malavolta ha ucciso la moglie Emanuela Massicci, 45 anni, il 19 dicembre scorso. Dopo il femminicidio, l’uomo aveva tentato, senza successo, di togliersi la vita. A disporre il sopralluogo, durato oltre due ore, è stata la Procura di Ascoli Piceno.
Sul posto sono intervenuti Carabinieri, periti della magistratura e della difesa, e sono stati sequestrati oggetti collezionati dall’uomo, tra cui manufatti taglienti, come piccole accette. Non sono state trovate tracce organiche visibili sugli oggetti, ma le analisi di laboratorio saranno decisive.
L’obiettivo del sopralluogo era raccogliere nuovi elementi per tentare di ricostruire nei dettagli la dinamica dell’aggressione e verificare se la donna fosse già stata vittima di violenza da parte del marito.
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Intanto, è stato svolto un secondo incontro per valutare la capacità di intendere e volere del marito e la sua idoneità di sostenere un giudizio. Durante l’incontro, sono stati affrontati temi relativi alla sua sfera intima, ai rapporti familiari e ai problemi comportamentali avuti in gioventù, inclusi i quattro anni di servizio militare.
Oggi, martedì 25 febbraio, si è anche tenuta un’udienza davanti al Tribunale per i minori di Ancona, che ha confermato il collocamento dei due figli piccoli della coppia presso i nonni materni e ha disposto il sostegno anche per i due anziani.
I minori sono ufficialmente affidati ai servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Vallata del Tronto, con la potestà genitoriale sospesa. Il giudice si è riservato sulla richiesta di permettere al padre di avere contatti telefonici con i figli.
Malavolta, operaio dipendente di una fabbrica della zona industriale, aveva ucciso la moglie all’interno della loro abitazione situata lungo la strada provinciale 73. Poi aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene. In casa c’erano anche i figli di 11 e 10 anni.
Erano stati proprio i bambini ad aprire la porta d’ingresso ai Carabinieri, allertati dai familiari del 48enne. I Vigili del fuoco avevano forzato la porta della camera matrimoniale dove si era consumato il delitto e avevano trovato, accanto al corpo della 45enne, il coniuge con i vestiti insanguinati.
Fonte : Fanpage