Credeva fosse il jet lag, e invece aveva larve di un parassita nel cervello

Dopo essere tornata da un viaggio lungo tre settimane tra Hawaii, Giappone e Thailandia, una 30enne statunitense del New England ha iniziato a manifestare una forte stanchezza e uno strano bruciore ai piedi, che in poco tempo si è irradiato al resto del copro. Sebbene in un primo momento credeva fosse il jet lag, con il peggiorare dei sintomi si è fatta visitare in tre ospedali diversi, ma nessun medico riusciva a capire cosa avesse. Solo dopo il ricovero al Massachusetts General Hospital per un grave stato confusionale, mal di testa e disestesia (un’anomalia del senso tattile caratterizzato dalla percezione di strane sensazioni come il bruciore), i medici hanno scoperto che aveva un’infezione alle meningi (membrane che rivestono il sistema nervoso centrale) causata da un verme parassita.

Nello specifico, nel suo cervello sono state rinvenute larve del nematode Angiostrongylus cantonensis, noto come “verme del polmone del ratto”, responsabile dell’angiostrongiliasi, un’infezione che può determinare “un coinvolgimento neurale con meningite eosinofila”. Secondo i dati riportati dai CDC statunitensi sono state segnalate sino ad oggi circa 2.800 infezioni in 30 Paesi diversi, oltre 200 delle quali rilevate negli Stati Uniti. I dettagli del caso clinico sono stati riportati in un articolo pubblicato sul The New England Journal of Medicine.

Come si infetta l’uomo

Sebbene solo i roditori ospitino la forma adulta del parassita, le loro feci trasmettono le sue larve a lumache e limacce, che possono trasmettere il verme agli esseri umani. Tuttavia, le larve che infettano le persone non maturano mai abbastanza per riprodursi, ma possono sopravvivere abbastanza a lungo da causare danni. L’uomo – come spiegato dai Manuali MSD – si può infatti infettare tramite ingestione di chiocciole o lumache crude o poco cotte o di ospiti di trasporto (cioè che possono trasmettere l’iniezione all’uomo) come alcuni granchi di terra, gamberi, rane, o rospi). Non è chiaro se la contaminazione da parte delle larve nelle verdure (ad esempio da lumache che strisciano sul cibo) possa causare l’infestazione.

Casi di angiostrongilosi neurale sono stati registrati soprattutto nel sud-est asiatico e nel bacino del Pacifico, sebbene essa siano stati segnalati anche altrove, compresi Caraibi, Hawaii e parti del Sud degli Stati Uniti. Le larve migrano dal tratto gastrointestinale alle meningi, dove causano meningite eosinofila, con febbre, cefalea e meningismo, accompagnati da eosinofilia (un aumento degli eosofili, globuli bianchi che distruggono gli allergeni o le sostanze estranee come i parassiti e aiutano il sistema immunitario a innescare una reazione allergica). In alcuni casi si può verificare anche un’invasione oculare.

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Come avviene la diagnosi

La diagnosi viene fatta in base all’anamnesi e alla presenza di eosinofilia nel liquido cerebrospinale e/o nel sangue.  Nel caso della donna americana, i medici “hanno impiegato un’eternità” per capire cosa avesse. Solo grazie all’intuizione del dottor Joseph Zunt, specialista del Massachusetts General Hospital, che le ha chiesto cosa aveva mangiato prima di rientrare negli USA, si è arrivati alla diagnosi. La donna ha raccontato di aver mangiato cibo da asporto a Bangkok, ma non crudo, insieme a sushi crudo a Tokyo e insalata sia in Giappone che nelle isole Hawaii.

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Come si cura l’infezione

La meningite da A. cantonensis, secondo i Manuali MSD, viene trattata con analgesici e/o rimozione di liquido cerebrospinale a intervalli frequenti per ridurre la pressione del sistema nervoso centrale. La terapia antielmintica risulta invece inefficace se non addirittura deleteria perché può aumentare la risposta infiammatoria provocando il rilascio di antigeni parassitari. La maggior parte dei pazienti guarisce completamente,

Nel caso specifico della donna statunitense, questa ha ricevuto la somministrazione dello steroide prednisone per sopprimere il sistema immunitario e un farmaco antiparassitario per eliminare le larve. Dopo sei giorni di ricovero è stata dimessa perché guarita.

Fonte : Today