Esplosivi nascosti nei visori dei droni: l’ultimo incubo dei soldati russi

L’intelligence militare di Kiev avrebbe inserito esplosivi in un lotto di visori per i piloti di droni russi nei campi di battaglia in Ucraina. Ricostruzioni emerse nelle ultime ore e riportate dal Financial Times raccontano di come gli agenti del Gur ucraino abbiano modificato gli equipaggiamenti inserendo cariche da 10-15 grammi di esplosivo, ispirandosi all’operazione dei cercapersone esplosivi del Mossad che ha ucciso o mutilato migliaia di militanti e civili di Hezbollah in Libano a settembre. 

Vi racconto l’azienda (che non esiste) dei cercapersone esplosi in Libano

Secondo quanto riferito dal quotidiano britannico, che cita funzionari a conoscenza diretta dell’operazione, l’intelligence militare di Kiev avrebbe acquisito un grande lotto di visori per pilotaggio di droni modificandoli con un meccanismo di detonazione a distanza. I dispositivi, di produzione cinese, sono stati poi distribuiti alle unità dei piloti di droni russi tramite volontari che si spacciavano per donatori.

Un’operazione ancora in corso

Non è chiaro se i soldati russi siano rimasti feriti dai dispositivi, ma un funzionario del Gur ha detto al Financial Times di “poter confermare che questa è un’operazione di successo ed è ancora in corso. Tecnologicamente, è più complicato che con i cercapersone” usati dal Mossad, “ma, sfortunatamente, i russi non li usano molto”, ha aggiunto.

Un altro funzionario dell’intelligence ucraina citato dal New York Post ha parlato invece di “una serie di esplosioni di occhiali per droni durante il loro utilizzo da parte dei piloti” russi, ferendo “decine di persone”. Secondo quanto riportato da una fonte citata da Politico, almeno otto soldati russi sarebbero rimasti gravemente feriti agli occhi, con il rischio concreto di perdere la vista in modo permanente. Alcuni esperti suggeriscono che il numero effettivo delle vittime potrebbe essere superiore, ma la mancanza di trasparenza nelle informazioni provenienti da Mosca rende complicata una conferma indipendente.

Un rappresentante dell’azienda russa Npp, che produce e fornisce equipaggiamento per l’esercito di Mosca, ha dichiarato all’agenzia di stampa statale Tass all’inizio di febbraio che un lotto di occhiali per droni era stato sabotato inserendo esplosivi che detonavano all’accensione: “Un lotto di occhiali Skyzone Cobra X V4 FPV è stato consegnato da un uomo di nome Roman”, ha affermato Igor Potapov della Npp, aggiungendo che gli occhiali erano stati donati come aiuto umanitario.

“Quando gli occhiali sono stati accesi, si è verificata la detonazione. Quando abbiamo aperto il lotto, abbiamo trovato del plastico in tutti i prodotti”, ha affermato Potapov. Prima ancora Readovka, media pro-Cremlino con quasi 3 milioni di follower su Telegram, aveva riferito il 7 febbraio che in un lotto di occhiali per droni Fpv donati ai russi erano state inserite trappole esplosive con 10-15 grammi di plastico e un detonatore. Questo episodio si inserisce in una serie di operazioni segrete condotte dalle agenzie di intelligence di Kiev e Mosca, una vera e propria “guerra ombra” fatta di sabotaggi, attentati e attacchi alle infrastrutture nemiche.

Fonte : Today