La compagnia Yandex aumenta le percentuali per i tassisti, ha soffocato tutti gli altri attori del mercato dei trasporti di persone e cose (compreso Uber) in Kirghizistan, Kazakistan e Uzbekistan. Inefficaci le misure varate dalle locali agenzie antitrust.
Astana (AsiaNews) – La compagnia russa Yandex, nata per i servizi internet e diventata un gigante dell’e-commerce, dei taxi e delle consegne, ha ormai monopolizzato il settore nella gran parte dell’Asia centrale. Non ha reali concorrenti in Kirghizistan, Kazakistan e Uzbekistan, anche se non è ancora riuscita a conquistare il mercato del Tagikistan, dove si limitano i diritti degli investitori russi, come del resto cercano di fare anche negli altri Paesi in determinati settori.
Il servizio di trasporto fu inaugurato nel 2017 a Biškek, la capitale del Kirghizistan, dove agli abitanti locali non pareva vero di farsi accompagnare in grandi auto di lusso agli stessi prezzi delle vecchie utilitarie dei tassisti tradizionali, e questo fece volare alle stelle la popolarità del sistema Yandex.Taksi, dipendente dalla più importante piattaforma internet della Russia. Oggi il servizio si estende alle consegne di pacchi e cibarie, e suscita anche discussioni sociali e politiche fino ai massimi livelli. Durante la sessione di Almaty del consiglio intergovernativo eurasiatico, il primo ministro russo Mikhail Mišustin si lamentò con i colleghi centrasiatici per le pressioni su questa importante azienda russa.
Il ministero degli esteri di Mosca fece arrivare anche una nota di protesta a Biškek, per difendere gli investitori russi in Kirghizistan. Anche se non si nominava direttamente Yandex, era chiaro che l’oggetto del contendere erano i servizi offerti da questo gruppo, come ha sottolineato un deputato del Žogorku Keneš, Žanarbek Akaev, denunciando le “politiche monopolistiche” di Yandex che aumenta le percentuali per i tassisti, soffocando tutti gli altri attori del mercato dei trasporti di persone e cose. Secondo molti, si tratta di un giro d’affari controllato da “persone che hanno occupato posti di primo piano al Cremlino”, ottenendo favori per gonfiare queste iniziative. Il comitato kirghiso per la sicurezza Gknb ha quindi effettuato controlli e perquisizioni nella sede locale di Yandex e in quelle dei suoi partner.
In Kazakistan la presenza di Yandex risale al 2009, come sistema di ricerca sulla rete internet, e dal 2016 si è lanciata sul mercato dei trasporti, soprattutto nelle città principali, diventando anche qui la compagnia dominante all’inizio del 2020 sconfiggendo e “inghiottendo” tutti gli avversari, a cominciare da Uber, che era entrata in Kazakistan nel 2014. Ora Uber lavora per Yandex in Russia, Kazakistan, Azerbaigian, Armenia, Bielorussia e Georgia. Solo nelle più piccole città kazache si possono ancora vedere le automobili di tassisti locali indipendenti, che sopravvivono a malapena, e si lamentano spesso sulle reti social contro il monopolio.
A dicembre del 2023, l’Agenzia kazaca di difesa e sviluppo della concorrenza ha citato Yandex per la responsabilità di imposizione dei propri servizi a tutti i parchi macchine e assistenza tecnica del Paese, obbligandola a pagare 3 miliardi di tenge al fondo nazionale di sostegno all’ecosistema digitale del Kazakistan. A Taškent Yandex è attiva dal 2018, ed è presente in tutte le città più importanti, suscitando anche qui proteste e inchieste dell’Agenzia delle entrate uzbeka. Al servizio della compagnia lavorano oltre 13 mila tassisti dell’Uzbekistan, che pagano una commissione del 20% sulle corse e devono acquistare la licenza a proprie spese, per 30 dollari all’anno.
Il Tagikistan ha invece imposto degli sbarramenti all’ingresso di Yandex, difendendo i servizi locali tradizionali dei taxi giallo-neri, quando la compagnia ha cercato di inserirsi a febbraio del 2023 proponendo servizi di trasporto in tagico, russo e altre lingue con viaggi a partire dal costo di 10 somoni, circa 1 dollaro, scegliendo tra le categorie Ekonom, Komfort e Komfort+. L’agenzia statale Dušanbe Nakhlyotkhadamotrason, che risponde del sistema dei trasporti nella capitale tagica, ha reagito immediatamente dichiarando che “Yandex non ha il permesso di operare nel mercato cittadino dei taxi”. Il municipio ha confermato il divieto, e i vigili hanno cominciato a fermare gli autisti già assunti da Yandex, finché il ministero dei trasporti ha deciso ufficialmente il divieto. Il mercato dei trasporti in Tagikistan è rimasto piuttosto confuso e inefficace, ma ai russi non è stato concesso di appropriarsene.
Fonte : Asia