Slitta ancora, l’attesa discussione sul decreto bollette che sarebbe dovuto arrivare domani, martedì 25 febbraio, sul tavolo del Consiglio dei Ministri. La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, avrebbe ritenuto infatti “non soddisfacente” la bozza predisposta dalle amministrazioni per affrontare il caro energia.
Per questo avrebbe chiesto di “approfondire” ulteriori misure e avrebbe deciso di rinviare il Consiglio dei Ministri di domani a venerdì 28 febbraio. L’obiettivo è dare una risposta “più efficace” a famiglie e imprese, con una particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili.
Nella stessa seduta del Cdm è atteso anche il disegno di legge sul nucleare, in discussione da alcune settimane. Oggi, lunedì 24 febbraio, si sarebbe tenuta una riunione dei tecnici dell’esecutivo sul provvedimento, ma restano ancora dubbi sulla copertura finanziaria. Secondo le prime stime, le misure allo studio costerebbero oltre tre miliardi di euro, ma mancherebbe all’appello quasi un miliardo, riferisce una fonte citata dall’Agi.
Cosa c’è sul tavolo
Di certo non è il primo slittamento. Il decreto sarebbe dovuto arrivare sul tavolo del cdm già lo scorso 17 febbraio per arginare la nuova ondata di inflazione. Un aumento dei prezzi trainato principalmente dai nuovi rincari energetici.ì Secondo le prime indiscrezioni, tra le misure al vaglio dalla maggioranza c’è l’eliminazione del divario fra il prezzo del gas sul mercato europeo e quello italiano. Ma anche la compensazione della tassazione europea sulle cosiddette Ets, ovvero la norma che fissa un tetto massimo, a carico delle industrie, per la produzione in eccesso di gas serra e che si traduce in maggiori costi per le imprese.
L’idea è poi quella di creare anche un vero e proprio “bonus energia” per le famiglie più in difficoltà. Un intervento che dovrebbe essere collegato all’Isee familiare di riferimento con un credito di imposta da utilizzare come “sconto” sulla bolletta.
Si discute anche dell’introduzione di un “bonus energia” per le famiglie più in difficoltà, legato all’Isee e strutturato come credito d’imposta da utilizzare come sconto sulla bolletta. Un’altra possibilità è l’ampliamento della platea del bonus sociale per disagio economico, elevando la soglia Isee da 9.530 a 15.000 euro. Attualmente il sostegno è concesso per 12 mesi, su una sola fornitura per ogni servizio (elettrico, gas e idrico) e varia da 167,90 euro per nuclei di 1-2 componenti fino a 240,90 euro per famiglie con più di 4 membri. Sono inoltre allo studio ulteriori aiuti per le imprese.
“Bollette più care che nel resto d’Europa: il governo fa finta di nulla”
Lo slittamento del decreto ha scatenato le opposizioni, che accusano il governo di scarsa attenzione verso uno dei problemi più sentiti da famiglie e imprese.
“Il governo da due anni fa finta di nulla sul fatto che in Italia abbiamo le bollette più care del resto d’Europa” attacca la segretaria del Pd Elly Schlein, al margine di un convegno sulla lotta alle mafie in corso al Nazareno.
Anche il verde Bonelli commenta lo slittamento del decreto: “Da quando Giorgia Meloni è al governo, aspettiamo un provvedimento che riduca il costo dell’energia. Meloni e Giorgetti avevano annunciato un intervento nel Consiglio dei ministri previsto per domani, ma il provvedimento è stato rinviato”.
Va invece controcorrente il Codacons: “Bene la decisione della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di rimandare il decreto sulle bollette perché non soddisfacente. La Premier Meloni è sulla stessa posizione del Codacons, considerato che la nostra associazione solo due giorni fa non solo aveva definito inadeguati i provvedimenti del decreto sul caro-bollette, ma aveva chiesto al governo misure più efficaci per risolvere realmente l’emergenza energia” ha dichiarato l’associazione dei consumatori.
Intanto, il caro energia pesa sempre più sulle aziende. Secondo Confcommercio, la bolletta elettrica di gennaio ha registrato un aumento medio del 24% rispetto allo stesso mese del 2024 e del 56,5% rispetto al 2019. Anche il gas ha subito rincari: +27% su base annua e +90,4% rispetto al 2019.
Fonte : Today