Case espropriate e bonus per chi si trasferisce al sicuro: interi paesi da spostare

Spostare case, aziende e ogni altra tipologia di edificio che si trovi in una zona a rischio nuove alluvioni o frane. La delocalizzazione è diventata la parola d’ordine in Emilia Romagna alle prese con il Piano speciale per la ricostruzione dopo le alluvioni del 2023-2024. Un piano che conterrà le strategie e le regole per la pianificazione urbanistica di edifici in aree a rischio, ma anche espropri delle case costruite “dentro a un fiume”. 

Gli aiuti per chi delocalizza

Secondo quanto appreso da Ravennatoday il 5% delle abitazioni e delle attività colpite sono situate in aree ad alto rischio o in zone che necessitano di interventi strutturali, come casse di espansione o servitù di allagamento. I residenti che rinunceranno agli aiuti per delocalizzare (un indennizzo economico per l’acquisto di una nuova abitazione o rimborso dei costi di ricostruire in una zona sicura) si assumeranno la responsabilità di rimanere, rinunciando a futuri indennizzi. 

Appartamenti “svenduti” anche alle porte del centro storico

La mappa delle aree soggette a delocalizzazione non è ancora stata pubblicata, ma ci sono alcune zone che saranno certamente coinvolte.

Abbiamo costruito dove non dovevamo: ecco perché l’alluvione in Emilia-Romagna si poteva prevedere 

Intanto in una regione in cui 2,7 milioni persone vivono in zone a rischio alluvione, in interi paesi riuscire a vendere una casa è e sarà sempre più difficile, andando incontro al rischio concreto di spopolamento dei piccoli centri, specialmente in collina e sull’appennino dove la situazione è già grave.

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Fonte : Today