Ruba un pezzo di pancetta, condannato a un anno in carcere per rapina: potrebbe ricevere uno sconto

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Ha ricevuto una condanna a un anno di reclusione per aver rubato una confezione di pancetta dal banco frigo del supermercato. La Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo d’appello.

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Ha ricevuto una condanna a un anno di reclusione per aver rubato una confezione di pancetta dal banco frigo del supermercato. È vero, Sabino C., oggi 60enne, aveva reagito all’intervento dell’addetto alla vigilanza, lo aveva minacciato e addirittura lo aveva afferrato per il collo. Ma non aveva mai provato a scappare. A distanza di quasi dieci anni dal fatto che gli costò l’arresto e una condanna, la Corte di Cassazione ha disposto un nuovo processo di secondo grado davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma per la tentata rapina avvenuta in un supermercato della Capitale.

I giudici della Corte Suprema hanno in parte accolto il ricorso presentato dal sessantenne, riconoscendo la possibilità di applicare la cosiddetta ‘diminuente’. In pratica questa possibilità è stata introdotta da una recente sentenza del 2024, in cui gli ermellini si sono pronunciati in merito alla legittimità costituzionale per violazione degli artt. 3 e 27, primo e terzo comma, della Costituzione, “nella parte in cui non prevede una diminuente quando per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o le circostanze dell’azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità”.

In questo caso, stando a quanto riporta il quotidiano locale Latina Oggi, l’uomo era finito in manette perché aveva tentato di rubare una confezione di pancetta. Era stato immediatamente bloccato da un addetto alla vigilanza, che ha minacciato e afferrato con violenza per il collo. Nonostante questo, come ricordato, non ha mai tentato di scappare, ma è rimasto nei pressi dell’ingresso ed è stato successivamente arrestato dai poliziotti.

A processo è stato condannato in primo e in secondo grado a un anno di reclusione, ma ha chiesto e ottenuto il riconoscimento della ‘diminuente’ cioè dello sconto sulla condanna in base alle circostanze, cioè “per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità”. La Cassazione ha quindi annullato in parte la sentenza d’appello e ha disposto un nuovo giudizio.

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Fonte : Fanpage