L’aspetto forse più notevole nel modo in cui l’uomo più ricco del mondo, Elon Musk, e la sua squadra speciale di giovanissimi informatici stanno prendendo il controllo del governo statunitense attraverso il Doge è la velocità con cui tutto questo sta accadendo.
È passato circa un mese da quando gli emissari di Musk hanno iniziato a occupare, tra gli altri, i reparti informatici e delle risorse umane federali negli Stati Uniti. Da allora, le mosse del nuovo dipartimento per l’Efficienza del governo hanno ricordato lo sviluppo di un film dell’orrore: il Doge ha iniziato a fare a pezzi una dopo l’altra le agenzie americane come il cattivo di uno slasher, alimentando un’insaziabile corsa al taglio delle spese e alla raccolta di dati.
La strategia del Doge
Ogni giorno porta con sé nuove incursioni. Fino a qualche settimana fa gli Stati Uniti credevano ancora negli aiuti umanitari. Aiutavano le persone che erano state truffate dalle grandi aziende. Finanziavano le infrastrutture necessarie a rendere l’America un faro dell’innovazione scientifica. Ora l’Usaid è stato sventrato, l’ufficio per la Protezione finanziaria dei consumatori è congelato e le sovvenzioni del National institutes of health sono bloccate.
Per Musk e il Doge la perdita di posti di lavoro e di vite umane (perché a dispetto di quello che sostengono i complottisti, lo Usaid salvava persone) sono irrilevanti rispetto all’obiettivo di un bilancio più equilibrato. La loro è una crudeltà da foglio elettronico, realizzata con la facilità di un clic.
Tre settimane fa, un diciannovenne che online si fa chiamare “Big Balls” non aveva accesso ai dati del personale governativo (e non solo). Un venticinquenne con un passato pieno di tweet razzisti non aveva ottenuto le chiavi dei sistemi del dipartimento Tesoro. Ed Elon Musk non aveva trasformato lo Studio Ovale nella cameretta del figlio di 4 anni.
Questo focus sulla velocità d’azione è una strategia, ovviamente. Si inonda il campo in modo che né i media né i tribunali riescano a tenere il passo. Le azioni legali e le ordinanze dei tribunali si muovono su una scala temporale diversa rispetto a questo approccio da terra bruciata. Ma è anche un riflesso. Quando si acquisisce una nuova azienda la priorità è tagliare i costi il più rapidamente possibile. Quando non si possono licenziare i dipendenti, si offrono buonuscite. E se non vengono accettate, si trova un modo per licenziarli comunque. Vai avanti a spolpare finché non arrivi all’osso.
Fonte : Wired