Domenica 23 febbraio la Germania va al voto per le elezioni federali. Sono chiamati alle urne, dalle 8 alle 18, circa 60 milioni di cittadini tedeschi sopra i 18 anni. I risultati di queste consultazioni saranno cruciali non solo per il Paese, ma anche per l’Europa. Secondo i sondaggi, il socialdemocratico Olaf Scholz potrebbe essere alla fine della sua carriera politica, mentre il leader della Cdu Friedrich Merz sembra a un passo dalla cancelleria. Ma c’è anche la previsione di un exploit dell’Afd a danno dei partiti tradizionali. Le trattative tra le forze politiche per una coalizione potrebbero essere complicate e richiedere tempo. A pochi giorni dall’apertura dei seggi, comunque, l’agenda elettorale è stata travolta dall’attualità e i sondaggi potrebbero sbagliare: dall’assalto con coltello a Berlino, alle tirate di Donald Trump e della sua amministrazione, all’acuirsi delle crisi internazionali fino al timore di una frattura dell’asse euro-atlantico.
L’ultimo giorno di campagna elettorale. Scholz: “Credo nella vittoria”
I tedeschi non hanno il silenzio prima delle urne e, nell’ultima giornata di campagna elettorale, Scholz chiude nella sua Potsdam. “Io non credo nei miracoli, ma nella vittoria”, ha detto il cancelliere tedesco alla vigilia delle elezioni. Si è quindi mostrato sicuro di farcela, nonostante i sondaggi dicano il contrario. “Sono convinto che anche questa volta molti decideranno alle urne”, ha aggiunto alla Dpa. Molti sceglieranno i socialdemocratici, ha detto ancora, “in modo che noi risulteremo abbastanza forti da far sì che io possa continuare a guidare il Paese”.
Merz: “Con me la Germania avrà una forte voce nell’Ue”
La Germania dovrà assumere più responsabilità nell’Ue: per questo saranno necessarie la forza economica e la fine della recessione, oltre che la “marginalizzazione” di Afd, ha dichiarato invece Merz, parlando già da vincitore da Monaco. “Come cancelliere federale sarò di nuovo parte attiva alla definizione della politica europea e la Germania avrà una voce forte nell’Unione europea e rispetterò i nostri interessi in Europa con l’Europa”, ha detto concludendo la campagna elettorale insieme al presidente bavarese e leader della Csu Markus Söder. “L’Europa – ha aggiunto – non deve limitarsi a chiedere un posto ad un tavolo secondario. Dobbiamo stare al tavolo principale: dobbiamo affermare i nostri interessi nei confronti della Russia, della Cina e se necessario anche degli Usa”.
Weidel: “Euro andrà dismesso”
Forte dell’amicizia di Elon Musk, e della spinta della nuova amministrazione Trump, la leader del partito di ultradestra Alice Weidel non ha smorzato i toni. Intervistata dal Morgenmagazine, ha detto ad esempio che l’euro andrà “dismesso”: “Una moneta che va difesa non è una moneta”. E ha attaccato le politiche di salvataggio degli ultimi dieci anni, definendole “insensate”.
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I sondaggi
Guardando ai sondaggi, gli ultimi rilevamenti suggeriscono l’inevitabilità di una nuova coalizione a tre (la più quotata è la “Kenya”, nero-rosso-verde). Ma ci si chiede anche quanto prenderà l’ultradestra dopo l’endorsement di JD Vance. La stabilità del Paese, comunque, non sarebbe in discussione. E questo anche se il 21% di Alice Weidel, leader del partito da cui perfino Marine Le Pen ha preso le distanze in Europa, dovesse lievitare con i voti di chi non ammette che sceglierà lei. Secondo i numeri dell’ultimo rilevamento Forsa, l’Unione Cdu-Csu sarebbe al 29% (ma c’è chi vede un calo al 28%), l’Spd al 15, i Verdi al 13, la Linke all’8. I liberali entrerebbero con il 5% al Bundestag, mentre Afd sarebbe al 21.
Gli scenari
Anche l’ultimo sondaggio condotto da Insa per il quotidiano Bild vede la Cdu-Csu sempre prima ma sotto la soglia del 30%, seppur di poco (29,5%). Per Merz sarebbe fondamentale ottenere almeno il 30 per poter condurre le trattative da una posizione di maggiore forza. Sarebbe comunque un risultato importante: nel 2021 i conservatori si fermarono al 24,1%. Seconda si attesta Alternative fuer Deutschland (Afd) al 21%, che raddoppia i voti del 2021 (10,3%). I socialdemocratici di Olaf Scholz sono dati al 15%, perdendo oltre dieci punti rispetto alle scorse elezioni (25,7%). I Verdi di Robert Habeck si fermano al 12,5% (nel 2021 arrivarono al 14,8%), mentre sorride la Linke al 7,5% rispetto al magro 4,9% del 2021, quando non raggiunse la soglia di sbarramento ma entrò in parlamento solo grazie ad alcune norme della legge elettorale. In lotta per entrare nel nuovo Bundestag il gruppo di Sahra Wagenknecht (5%) e i liberali della Fdp che con il 4,5% vedono crollare il risultato del 2021 (11,5%) e resterebbero fuori dal Parlamento. Più partiti entrano al Bundestag più complicata si fa la possibilità di una coalizione “a due gambe”, con soli due partiti: non è detto che una coalizione tra conservatori e socialdemocratici, l’esito più atteso di queste elezioni, possa avere una maggioranza.
Cortei contro l’estrema destra
Intanto, in tutta la Germania decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro l’estremismo di destra: 40mila ad Amburgo, quasi 25mila a Friburgo, 2mila ad Hannover, 2mila anche a Karlsruhe e qualche centinaio a Stoccarda. I manifestanti hanno scandito slogan contro Alternative fuer Deutschland e in alcuni casi hanno invitato ad andare a votare per i partiti democratici. A Berlino, invece, si sono svolte due manifestazioni di esponenti della destra e altrettante iniziative di militanti della sinistra.
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Fonte : Sky Tg24