Perché Intel è in crisi?

Tuttavia, il vero interesse di Tsmc in realtà non sarebbe quello. L’azienda taiwanese preferirebbe comprare le fabbriche e non avere più a che fare con Intel direttamente. In gioco però è entrata anche Broadcom, che avrebbe iniziato a sondare in maniera informale la possibilità di acquistare la parte di progettazione dei processori di Intel. Il tentativo non sarebbe incompatibile con la strategia di Tsmc, perché mentre quest’ultima è interessata alle fonderie, Broadcom avrebbe invece interesse nella divisione che fa progettazione, ricerca e sviluppo, e non tanto per la produzione.

Spezzatino o svendita?

La situazione economica di Intel intanto sta rapidamente peggiorando: l’attività di fonderia di Intel ha perso oltre 13 miliardi di dollari su 17,5 miliardi di dollari di entrate nel 2024, mentre Tsmc ha generato 41,1 miliardi di dollari di utili operativi su 90 miliardi di dollari di fatturato nello stesso periodo. Se da un lato l’attenzione degli Usa nei confronti dell’intelligenza artificiale, con piani di grandi investimenti come quello previsto per il progetto Stargate di Elon Musk, è sulla carta un buon segno per il settore e quindi per Intel, le soluzioni pratiche per far tornare l’azienda a innovare e produrre utili si sono rivelate molto più sfuggenti.

C’è infine da fare i conti con la “saggezza delle folle“, cioè il giudizio dei mercati. Infatti, anche solo l’ipotesi di una vendita dei gioielli di famiglia ha avuto un impatto positivo sul titolo di Intel nel giorno stesso delle prime indiscrezioni. Le azioni Intel hanno chiuso con un rialzo del 16,1% a seguito di un rapporto pubblicato dal Wall Street Journal del 15 febbraio che riassumeva l’interesse strategico sia di Broadcom che di Tsmc per dividere il produttore di chip in due.

A questo si aggiunge che anche altri attori sono interessati ad acquistare singole divisioni, come ad esempio il fondo Silver Lake, che secondo altre indiscrezioni sarebbe vicino a finalizzare l’acquisto di una quota di maggioranza in Altera, una divisione di Intel che si occupa di progettazione di chip per le reti di telecomunicazioni, che l’azienda di Santa Clara aveva comprato nel 2015 per circa 17 miliardi di dollari.

Un tentativo quest’ultimo di ricevere una iniezione di liquidità e provare a ristrutturare il proprio business, oppure una mossa per avere la liquidità necessaria a pagare interesse del debito e stipendi sino allo spezzatino finale?

Fonte : Wired