Dopo meno di due ore in camera di consiglio la giuria del processo per l’attentato a Salman Rushdie, avvenuto il 12 agosto del 2022, ha riconosciuto colpevole di tentato omicidio di secondo grado l’aggressore dello scrittore.
Il processo a Hadi Matar, cittadino americano di origine libanese, si è svolto a Mayville nello Stato di New York, non lontano dal luogo dell’aggressione a Rushdie.
Salman Rushdie aggredito sul palco – Il video
Salman Rushdie, scrittore e saggista indiano naturalizzato britannico, autore di opere di narrativa in gran parte ambientate nel subcontinente indiano, era sul palco quando l’aggressore si è avventato su di lui, colpendolo con 15 coltellate.
Nato a Bombay nel 1947, Rushdie è autore de “I versetti satanici”, il libro che venne bandito in Iran nel 1988 perché considerato blasfemo. L’ayatollah Khomeini, l’anno dopo la pubblicazione del libro, lanciò una fatwa contro lo scrittore indiano offrendo una ricompensa da 3 milioni di dollari a chi lo avesse ucciso. Una mossa che ha costretto lo scrittore a vivere nove anni nascosto sotto la protezione dei servizi britannici.. La guida suprema Ali Khamenei ha rinnovato la fatwa nel 2017, e nel 2019 via Twitter.
Il suo traduttore giapponese, Igarashi Hitoshi, fu assassinato nel 1991 e vari altri traduttori furono aggrediti, fra cui l’italiano Ettore Capriolo. Nel 2005, la fatwa fu rinnovata dall’attuale leader spirituale iraniano, Ayatollah Ali Khamenei. Nel 2000, lo scrittore si è trasferito negli Stati Uniti, dove vive ancora oggi e ha acquisito la cittadinanza americana.
Chi è Hadi Matar
Hadi Matar, 24 anni all’epoca dei fatti, è stato bloccato nei minuti immediatamente successivi all’aggressione. Di lui si sa che è nato in California ed è figlio di un libanese emigrato dalla cittadina di Yaroun, sul versante libanese del confine con Israele (zona a popolazione sciita). Il giovane si era recentemente trasferito a Fairview, un distretto del New Jersey. La sua casa, il suo telefono e i pc sono stati perquisiti dall’Fbi. Si ipotizza che sia un sostenitore del governo iraniano. Sembra che fosse arrivato a New York poche ore prima della conferenza con Rushdie e che avesse un documento d’identità falso.
Fonte : Today