Chi “impazzisce” per alcuni suoni potrebbe avere un disturbo psichiatrico

Ci sono rumori oggettivamente insopportabili, come le unghie che raschiano su una lavagna di ardesia, o il pianto incessante di un neonato. Altri, come il risucchio di una cannuccia, una persona che mastica o respira affannosamente, sono considerati di norma innocui, ma possono comunque risultare intollerabili per una piccola minoranza di persone. Si tratta di un disturbo noto come misofonia, una sensibilità selettiva al suono che stando ad un recente studio dei ricercatori dell’Università di Amsterdam, condivide diversi fattori di rischio genetici con disturbi psichiatrici come ansia, depressione e disturbo da stress post traumatico. 

La misofonia è un disturbo relativamente raro e poco studiato. È caratterizzata da una ridotta tolleranza a uno specifico suono, tipicamente legato al naso, come singhiozzo o russamento, alla bocca, come la masticazione o il suono di qualcuno che si mangia le unghie, suoni prodotti dai movimenti del corpo, o suoni ambientali, come suonerie o il ticchettio degli orologi. L’entità della risposta emotiva dei pazienti può variare, dal semplice fastidio, fino a raggiungere reazioni di rabbia intensa, e arrivare a compromettere la vita familiare o quella lavorativa. 

Che cos’è la misofonia

Sulle cause del disturbo non ci sono molte certezze. Si ritiene comunque che sia spesso indotto da esperienze negative che coinvolgono in suono che causa fastidi, avvenute spesso in età infantile. Ma non c’è consenso tra gli esperti riguardo alla natura psichiatrica, o meno, del disturbo. E mancano informazioni dettagliate sulle sue caratteristiche neurologiche e genetiche del disturbo. 

Per colmare almeno in parte queste lacune, i ricercatori dell’Università di Amsterdam hanno realizzato uno studio utilizzando i dati provenienti da tre grossi database genetici, e analizzando quali tratti e fattori di rischio risultino più comuni nei pazienti che soffrono di misofonia. I risultati hanno permesso di individuare diversi tratti genetici che accomunano la malattia con altri disturbi psichiatrici, come disturbo da stress post traumatico, il disturbo depressivo maggiore e il disturbo d’ansia generalizzato. Questo non vuol dire che le cause biologiche di questi problemi siano necessariamente le stesse, ma solo che i geni che predispongono all’insorgenza dei disturbi psichiatrici in questione aumentano anche il rischio di soffrire di misofonia. 

La misofonia è inoltre più comune in persone che soffrono di acufene, e sembra collegata ad alcuni tratti della personalità, come il nevroticismo e la tendenza al senso di colpa, ma non a tratti come l’aggressività. Secondo gli autori dello studio questo potrebbe confermare che il disturbo non sia prodotto dalla rabbia che suscita nei pazienti il suono da loro odiato, ma piuttosto dal senso di colpa che sperimentano provando quella rabbia. I risultati potrebbero indicare che si tratta di un problema di natura prettamente psichiatrica, ma serviranno ulteriori ricerche per confermarlo. 

Fonte : Today