Le polveri dei freni sono più pericolose degli scarichi dei motori

Lo smog provoca quasi 50mila morti premature ogni anno nel nostro Paese. E non è solo colpa dei motori a benzina. Ogni volta che un auto frena rilascia infatti nell’aria le polveri prodotte dalla frizione delle pastiglie con le gomme, un miscuglio di sostanze di varia natura che può risultare dannoso quanto, se non più, degli scarichi delle automobili. La conferma arriva da uno studio pubblicato su Particle and Fibre Technology da un team di ricercatori dell’Università di Southampton.

I residui di freni e pneumatici sono la componente principale di quelle che vengono definite in gergo tecnico emissioni non allo scarico, termine che identifica tutte le polveri inquinanti immesse in atmosfera dalle automobili con l’esclusione di quelle prodotte direttamente dai gas di scarico del motore. Sono molto studiate in questi anni perché è noto che contribuiscono a provocare i danni per la salute tradizionalmente imputati allo smog, e perché a differenza dei gas di scarico, sono un problema che non verrà risolto con l’introduzione delle auto elettriche.

Smog, non solo polveri di scarico

Attualmente le emissioni non dovute allo scarico rappresentano la frazione maggiore del particolato associato al trasporto stradale (il 54 percento delle polveri sottili e il 69 percento di quelle ultrasottili). E quindi, comprendere quanto facciano male, e perché, è fondamentale per prevedere cosa ci attende in un futuro senza auto tradizionali, e immaginare le misure più adatte per ridurre al minimo i rischi.

Lo studio inglese è stato realizzato in laboratorio, testando gli effetti delle polveri provenienti da freni e pneumatici su delle colture cellulari umane, per identificare la formazione di marcatori collegati all’insorgenza di tumori e problemi respiratori. I ricercatori hanno testato diversi mix di sostanze: le polveri ottenute dall’usura delle pasticche di ultima generazione, quelle dei modelli più vecchi, oggi vietati perché contenevano amianto, e quelle dei gas di scarico di un motore diesel.

I risultati hanno rivelato che le pasticche moderne provocano danni cellulari più gravi di quanto non facessero quelle contenenti amianto. E che entrambi i tipi di pasticche risultano più dannosi di quanto non lo siano i gas di scarico delle auto a diesel. I dati emersi dagli esperimenti suggeriscono che le polveri prodotte dai freni delle auto aumenterebbero il rischio di sviluppare tumore del polmone, fibrosi polmonare, asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva.

I rischi del particolato dei freni

Studiando la composizione del particolato prodotto dai freni, i ricercatori hanno individuato un’elevata presenza di residui di rame. E hanno confermato che queste microparticelle possono penetrare facilmente all’interno delle cellule dei polmoni. Neutralizzando il rame con apposite sostanze chimiche, inoltre, i danni prodotti dal particolato sembrano ridursi notevolmente. Un altro particolare che secondo gli autori dello studio indica che questo metallo sia responsabile, almeno in parte, degli effetti dannosi delle polveri di frenata.

Ridurre il contenuto di rame delle pasticche dei freni e degli pneumatici potrebbe quindi essere una strategia efficace per minimizzare gli effetti del comparto auto sulla salute, soprattutto in futuro, quando le macchine a motore termico inizieranno a farsi sempre più rare sulle nostre strade, e il contributo dei gas di scarico si farà irrilevante. Ovviamente, per ora si tratta solamente di ipotesi, che andranno confermate in futuro con ulteriori ricerche.

Fonte : Today