Dopo le dichiarazioni contro la Russia del presidente Sergio Mattarella, gli hacker filorussi del gruppo NoName057(16) non si fermano. Per il quinto giorno consecutivo, oggi i criminali tornano a colpire i siti di istituzioni e aziende italiane con una raffica di attacchi DDoS – una strategia mirata a sovraccaricare di richieste un sito web, fino a renderlo irraggiungibile -. Le vittime, come già accaduto nei giorni precedenti, sono per lo più soggetti operanti nei settori governativo, trasporti, finanziario, energetico e della difesa. Ma anche grandi aziende italiane operanti a livello internazionale, come Parmalat, Alpi Aviation, Marcegaglia e Leonardo. Un lungo elenco di vittime, che dimostra come l’Italia sia stretta nella morsa dei cybercriminali filorussi, che non sembrano in alcun modo intenzionati a mollare la presa.
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Cinque giorni di attacchi DDoS ai siti italiani
Tutto è cominciato nella giornata di lunedì 17 febbraio, quando i cybercriminali filorussi del gruppo NoName057(16)hanno rivendicato i primi attacchi DDoS ai siti italiani, come risposta ad alcune affermazioni critiche fatte dal presidente Sergio Mattarella sulla Russia in occasione di un discorso tenuto all’Università di Marsiglia all’inizio del mese. Tra le prime vittime colpite i siti degli aeroporti di Malpensa e Linate, dell’Autorità dei trasporti, dei porti di Taranto e Trieste, e il sito della banca Intesa San Paolo. Ma l’attività dei cybercriminali non è finita qui. Nella giornata di martedì, il gruppo NoName057(016) ha reso irraggiungibili i siti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Guardia di Finanza e alcuni sottodomini del sito dell’Interno e della Finanza.
Mercoledì, invece, è stata la volta dei siti delle istituzioni finanziarie, e delle aziende dell’industria delle armi e del trasporto pubblico: Mediobanca, Nexi, Benelli, Fiocchi e Danieli sono solo alcuni dei nomi delle compagnie che hanno visto crollare il sito web proprietario nel corso della giornata. Ieri è toccato alle società del mondo dei trasporti: il porto di Olbia e Golfo Aranci, il porto di Genova, l’autorità portuale di Civitavecchia, il servizio di trasporto pubblico di Bergamo e molti altri ancora. Questa mattina, invece, si sono aggiunte anche le aziende alla lunga lista delle vittime dei cybercriminali filorussi. Fortunatamente, in tutti questi casi gli attacchi si sono limitati a rendere i siti irraggiungibili per qualche ora al massimo, senza impattare in alcun modo l’attività dei soggetti colpiti.
Quello dei cybercriminali di NoName057(16), infatti, è più un gesto propagandistico che altro. E il loro messaggio è chiaro: non schieratevi contro la Russia, perché ve ne pentirete.
Fonte : Wired