Un esemplare di pesce remo si è arenato su una spiaggia in Messico e, sebbene non sia la prima volta che accade, il suo arrivo sarebbe, secondo alcune credenze popolari, un presagio di sventura. Si tratta di un raro esemplare della creatura abissale che può raggiungere i 3 metri di lunghezza. Ecco chi è e cosa racconta la leggenda su questa splendida creatura.
Il pesce remo
Il suo nome scientifico è Regalecus glesne, ma viene chiamato comunemente re di aringhe o pesce remo. Si tratta di una creatura abissale, dell’ordine dei lampridiformi, che vive tra i 200 e i 1000 metri di profondità. È caratterizzato da un corpo senza squame, allungato, nastriforme e argenteo, una pinna dorsale di colore rosso, una sorta di cresta sopra la testa e due pinne lunghe pelviche simili, come suggerisce il suo nome, a dei remi. Ma la sua peculiarità principale è la lunghezza: sebbene generalmente raggiunga i 3 metri, alcuni avvistamenti hanno stimato lunghezze anche superiori a 11 metri, per una peso massimo documentato di 200 kg.
Le sue abitudini
Sebbene non conosciamo molto della sua biologia, come raccontano dal florida Museum of Natural History, sappiamo che il pesce remo si nutre di plancton, piccoli crostacei, molluschi e pesci, ma non rappresenta alcun pericolo per animali più grandi, compresi gli esseri umani. Vive in tutti i mari e gli oceani e nuota ondulando la sua lunga pinna dorsale, mantenendo il resto del corpo dritto, nel cosiddetto nuoto amiiforme. Occasionalmente alcuni esemplari sono arrivati a riva, come spiegano gli esperti, trascinati dalle tempeste o quando sono feriti o stanno morendo e ciò potrebbe aver portato in antichità a storie e leggende su questi mostruosi serpenti marini.
La leggenda
Secondo alcune credenze popolari il pesce remo è associato a un presagio di sventura. Per esempio, come racconta la tradizione popolare giapponese, queste creature salgono di proposito in superficie e si spiaggiano ogni volta che avvertono catastrofi imminenti. Ancora oggi, persiste l’idea che se un numero significativo di pesci remo si avvicina alla costa, porterà con sé terremoti e tsunami. Va sottolineato, tuttavia, che non ci sono prove che esista un legame tra catastrofi e l’arrivo in superficie di queste creature, come ha dimostrato uno studio del 2019, anche se alcuni ricercatori ipotizzano che alla base di questo comportamento potrebbero essere i cambiamenti climatici. “Il collegamento alle segnalazioni di attività sismica risale a molti, molti anni fa, ma non esiste alcuna prova scientifica di un collegamento, quindi non credo che le persone debbano preoccuparsi”, ha spiegato al New York Post Hiroyuki Motomura, professore di ittiologia all’Università di Kagoshima. “Questi pesci tendono a risalire in superficie quando le loro condizioni fisiche sono scarse, risalendo grazie alle correnti d’acqua, motivo per cui sono spesso morti quando vengono trovati”.
Fonte : Wired