Mira Murati, a lungo un volto simbolo di OpenAI, ha fondato la sua startup

Mira Murati, ex CTO ed ex CEO (per circa 48 ore) di OpenAI, ha fondato una startup chiamata Thinking Machine Lab che sviluppa sistemi di intelligenza artificiale avanzati.

Un’IA che collabora con gli esseri umani

“Invece di concentrarci esclusivamente sulla creazione di sistemi di intelligenza artificiale completamente autonomi, siamo entusiasti di sviluppare sistemi multimodali che collaborano con le persone” si legge sul blog ufficiale dell’azienda.

“Mentre i sistemi attuali eccellono in programmazione e matematica – comunica la società guidata da Murati – noi stiamo sviluppando un’IA in grado di adattarsi all’intero spettro delle competenze umane e di abilitare un più ampio ventaglio di applicazioni”.

“Nonostante il loro potenziale – si legge ancora nel blog – questi sistemi restano difficili da personalizzare in base alle esigenze e ai valori specifici delle persone.”

Che cos’è Thinking Machines Lab

Allo stato attuale Thinking Machines Lab, che conta circa 30 dipendenti, è solo una dichiarazione d’intenti.

L’azienda non ha ancora comunicato una data di rilascio dei suoi modelli di intelligenza artificiale, né ha fatto trapelare informazioni sugli investimenti che hanno permesso la sua nascita.

Per la sua nuova avventura, Murati ha voluto con sé altri due ex dipendenti di OpenAI: Barret Zoph, che sarà il CTO dell’azienda, e John Schulman, a cui è stato dato l’incarico di direttore scientifico.

Il motivo per cui Thinking Machines Lab ha immediatamente suscitato interesse è, ovviamente, il passato della sua amministratrice delegata, che ha detto addio a OpenAI a settembre scorso.

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Chi è Mira Murati, ex figura chiave di OpenAI

Nata in Alabania 34 anni fa, una laurea in ingegneria meccanica e un passato in Tesla, Murati è entrata in OpenAI nel 2018 e dal momento in cui è stata lanciata ChatGpt, un’intelligenza artificiale capace di imitare la creatività degli esseri umani, ha assunto il ruolo di CTO dell’azienda.

“Sono nata in Albania dopo la caduta del Comunismo, in un’area del mondo isolata, come oggi la Corea del Nord – ha raccontato Murati -. E ho studiato matematica e fisica perché in Albania all’epoca erano percepite come importanti”.

Nel 2023, per due giorni, Murati ha ricoperto il ruolo di CEO di OpenAI in seguito all’improvviso licenziamento di Sam Altman da parte del board della no-profit che controlla l’azienda. Poi Altman è tornato al suo posto e Murati è tornata a supervisionare la direzione tecnologica di OpenAI.

In passato la CEO di Thinking Machines Lab ha detto che “costruire intelligenza” vuol dire fare qualcosa che è in grado di “influenzare tutto”: “Che cosa c’è di più stimolante di elevare e di accrescere l’intelligenza collettiva dell’umanità?”.

L’intervista disastrosa di Murati

Un anno fa l’ex top manager di OpenAI è stata criticata per le dichiarazioni rilasciate al Wall Street Journal su Sora, il modello di intelligenza artificiale dell’azienda capace di generare video a partire da testo [non ancora disponibile in Italia, ndr].

Durante l’intervista, quando le è stato chiesto quali dati fossero stati utilizzati per addestrare l’IA, Murati ha risposto in modo vago, affermando che erano stati impiegati “dati disponibili al pubblico e dati concessi in licenza”. Alla domanda specifica se tra questi dati vi fossero video provenienti da piattaforme come YouTube, Facebook o Instagram, ha detto “non ne sono sicura” e ha evitato ulteriori dettagli sull’argomento.

Supersafe Intelligence, l’altra startup nata da ex dipendenti OpenAI

A giugno 2024 Ilya Sutskever, co-fondatore ed ex direttore scientifico di OpenAI, ha fondato Safe Superintelligence Inc. (SSI) insieme a Daniel Gross e Daniel Levy.

Questa azienda, che punta a sviluppare un’intelligenza artificiale generale (AGI) in sicurezza nel rispetto dei valori umani, ha sede a Palo Alto, in California, e a Tel Aviv, in Israele.

SSI ha raccolto 1 miliardo di dollari in finanziamenti da importanti società di venture capital, tra cui Sequoia Capital e Andreessen Horowitz, e ha raggiunto una valutazione iniziale di circa 5 miliardi di dollari.

L’azienda di Sutskever sarebbe in trattative per ottenere un ulteriore finanziamento da un miliardo di dollari, che porterebbe la sua valutazione a oltre 30 miliardi di dollari.

Fonte : Repubblica