Trump accusa Zelensky di aver iniziato la guerra, poi lo insulta: “Un dittatore e comico di modesto successo”

Donald Trump lancia delle vere e proprie bordate contro il presidente ucraino Volodymir Zelensky, prima accusato di aver iniziato la guerra con la Russia e in un secondo momento definito un “dittatore senza elezioni” e un “comico di modesto successo” per aver detto che il presidente degli Stati Uniti vive “in una bolla di disinformazione russa”. Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato ieri sera a Mar-a-Lago, residenza di Trump, dove il capo della Casa Bianca ha di fatto incolpato Zelensky dell’aggressione subita dal suo Paese. “You should have never started it. You should have made a deal” ha detto Trump parlando con i giornalisti. Ovvero:  “Non avresti mai dovuto iniziare [la guerra]. Avresti dovuto fare un accordo”. 

Le false affermazioni di Trump sulla guerra in Ucraina

Affermazioni incomprensibili per gli ucraini che dalla Russia sono stati aggrediti e invasi il 24 febbraio del 2022 e si sono trovati a combattere per difendere la loro sovranità minacciata dai carri armati di Mosca che puntavano dritti verso la Capitale. Non è la prima volta che Trump fa affermazioni di questo tenore e in contrasto con la verità storica. Già in campagna elettorale aveva detto che Zelensky “non avrebbe mai dovuto permettere che quella guerra iniziasse, è una guerra persa”. Ma ieri, parlando a Mar-a Lago, è stato anche più esplicito: “Ho sentito che [gli ucraini] sono arrabbiati perché non hanno avuto un posto”, al tavolo dei negoziati, “beh, ne hanno avuto uno per tre anni e anche molto prima. La questione avrebbe potuto essere risolta molto facilmente”. 

Trump si schiera con la Russia: “In Ucraina servono nuove elezioni”

E ancora. Alla domanda se gli Stati Uniti avrebbero accettato la richiesta russa di tenere nuove elezioni in Ucraina come parte di un accordo di pace, Trump ha detto: “Siamo in una situazione in cui non abbiamo avuto elezioni, dove abbiamo la legge marziale. Odio dirlo ma [Zekensky] è sceso al 4% di popolarità e il Paese è stato fatto a pezzi”. Il presidente Usa ha quindi sottolineato che gli ucraini “sono stanchi” delle morti e della distruzione e desiderosi di vedere la fine della guerra. “La gente – ha detto – vuole vedere che accada qualcosa”.

Zelensky: “Trump vive in una bolla di disinformazione russa”

Rientrato a Kiev, dopo aver annullato la visita in Arabia Saudita, il leader ucraino ha affermato che il presidente Usa ha aiutato Putin a rompere tre anni di “isolamento” da parte dell’Occidente. Pur premettendo di rispettare Trump “come leader del popolo americano”, Zelensky ha detto che il capo della Casa Bianca vive “in una bolla di disinformazione” russa. Poi è tornato a chiedere delle “garanzie di sicurezza” in vista di un cessate il fuoco, “perché vogliamo porre fine alla guerra quest’anno”. Secondo un sondaggio pubblicato oggi, e realizzato dall’Istituto internazionale di sociologia di Kiev, il 57% degli ucraini si fida di Zelensky, mentre il 37% ha affermato di non aver fiducia. Da Kiev fanno notare che il sondaggio, condotto su un campione di mille persone, ha rilevato che la fiducia in Zelensky è aumentata del cinque percento dall’ultimo sondaggio di dicembre. 

Cosa c’è dietro l’attacco di Trump a Zelensky: due dettagli che svelano il bluff

Trump insulta Zelensky: “Un comico di modesto successo, dittatore senza elezioni”

A stretto giro è arriva la durissima replica di Trump che è arrivato a definire Volodymyr Zelensky un “dittatore senza elezioni”. Il leader ucraino, ha scritto sul social Truth, “dovrebbe affrettarsi” a cercare la pace “o si ritroverà senza un Paese”. 

“Pensateci, un comico di modesto successo, Volodymyr Zelensky ha convinto gli Stati Uniti d’America a spendere 350 miliardi di dollari, per entrare in una guerra che non poteva essere vinta, che non avrebbe mai dovuto iniziare” si legge nel post. “Una guerra che lui, senza gli Stati Uniti e senza Trump, non sarà mai in grado di risolvere”, scrive il presidente americano.

“Gli Stati Uniti hanno speso 200 miliardi di dollari più dell’Europa e i soldi dell’Europa sono garantiti, mentre gli Stati Uniti non riceveranno nulla”, aggiunge accusando “l’addormentato Joe Biden” per la gestione negativa della crisi. “Questa guerra è molto più importante per l’Europa che per noi: abbiamo un grande e meraviglioso oceano che ci divide” dalla guerra.

“Oltre a questo, Zelensky ammette che metà dei soldi che gli abbiamo inviato sono spariti. Si rifiuta di tenere elezioni, è a livelli bassissimi nei sondaggi ucraini e l’unica cosa in cui era bravo era spremere Biden. Un dittatore senza elezioni, Zelensky farebbe meglio a muoversi in fretta o non gli rimarrà un paese”, dice sollecitando il leader ucraino a cercare una soluzione diplomatica al conflitto. “Nel frattempo, stiamo negoziando con successo la fine della guerra con la Russia, e tutti ammettono che solo l’amministrazione Trump può riuscirci. Biden non ci ha mai provato, l’Europa non è riuscita a portare la pace e Zelensky probabilmente vuole mantenere in funzione il ‘treno della cuccagna’ (espressione che sta per miniera d’oro e similari, ndr). Amo l’Ucraina – conclude Trump -, ma Zelensky ha fatto un pessimo lavoro, il suo Paese è in frantumi e in milioni sono morti inutilmente”. 

Il post di Donald Trump-3

Per l’Ucraina dunque le trattative si annunciano molto complicate. Messo ormai all’angolo da Trump, Zelensky può contare solo sul sostegno dell’Europa che però, secondo gli Stati Uniti, dovrebbe partecipare ai negoziati solo dopo un primo accordo di massima tra Mosca e Kiev.

Lavrov lo elogia: “Un politico indipendente”

Parole, quelle del capo della Casa Bianca, che pesano come un macigno sui negoziati. Trump è sempre più vicino alle ragioni di Putin. E sempre più insofferente agli appelli di Zelensky a cui ha chiesto di ripagare il sostegno militare fornito dagli Usa in cambio dello sfruttamento delle risorse minerarie presenti nel Paese. I rapporti tra Mosca e Washington si fanno inevitabilmente sempre più distesi. Sempre a Mar-a Lago Trump ha dichiarato che il primo dei colloqui con i russi a Riad è andato “molto bene”. E dopo le bordate lanciate a Zelensky, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, lo ha elogiato come “un politico totalmente indipendente” e una “persona abituata a parlare direttamente. Questo tipo di persone in genere non nascondono le loro opinioni riguardo individui patetici come il signor Zelensky”, ha affermato Lavrov commentando le dichiarazioni in cui il capo della Casa Bianca incolpava Kiev dell’aggressione.

Putin: “I colloqui di Riad un primo passo” per riallacciare i rapporti con gli Usa

Alle parole del ministro degli Esteri sono seguite quelle del presidente Vladimir Putin che ha definito i colloqui di Riad un “primo passo” verso il ripristino delle relazioni tra le due potenze.

“Ne sono stato informato, li sto valutando positivamente, c’è un risultato” ha dichiarato il capo del Cremlino. “La Russia ha fatto il primo passo per riprendere la collaborazione con gli Stati Uniti in una serie di aree di reciproco interesse, tra cui il Medio Oriente”. Putin ha poi aggiunto che la Russia è pronta a tornare al tavolo dei negoziati affermando che Mosca “non si è mai sottratta alle trattative”. “È impossibile risolvere molte questioni, tra cui la crisi ucraina, senza aumentare il livello di fiducia tra Russia e Stati Uniti” ha detto ancora il presidente russo rispondendo alle domande dei giornalisti a San Pietroburgo.

“Per quanto riguarda il processo negoziale – ha aggiunto il leader russo -, mi è stato detto dal presidente Trump in una conversazione telefonica, posso confermarlo, che naturalmente gli Stati Uniti presumono che il processo negoziale si svolgerà con la partecipazione sia della Russia che dell’Ucraina. Nessuno esclude l’Ucraina da questo processo. L’isteria di Kiev – ha concluso – è inappropriata”. 

Scholz: “Sbagliato negare la legittimità democratica di Zelensky”

Intanto sul caso è intervenuta anche Sophie Primas, portavoce del governo francese, che a proposito delle dichiarazioni di Trump ha manifestato dubbi sulla “coerenza nel tempo” della posizione di Washington. Il presidente Emmanuel Macron, ha spiegato, ha affrontato in Consiglio dei ministri “la posizione degli Stati Uniti tramite dichiarazioni diverse e varie e spesso poco comprensibili da parte del presidente Trump”. “Le dichiarazioni di ieri vanno in questa direzione”, ha aggiunto, “non capiamo bene la logica americana”. E dice la sua anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “È semplicemente sbagliato e pericoloso negare al presidente (Volodymyr) Zelensky la sua legittimità democratica” ha dichiarato il capo del governo tedesco alla rivista Spiegel. “Il fatto che non si possano organizzare elezioni regolari nel bel mezzo di una guerra è in linea con le disposizioni della Costituzione ucraina e delle leggi elettorali. Nessuno dovrebbe sostenere il contrario”,

Fonte : Today