Due gemelli ‘parassiti’ sono stati rimossi dall’addome di un neonato

In India una donna ha dato alla luce un bambino il cui addome ospitava due feti malformati dei suoi fratelli gemelli. Si tratta di un caso di “fetus in fetu”, una condizione estremamente rara che si verifica ogni 500.000 nascite, e che comporta la presenza di un feto all’interno del corpo di un altro feto. L’anomalia è stata scoperta durante un’ecografia di routine quando la 32enne indiana si è recata per un controllo al Buldhana District Women’s Hospital, nel Maharashtra.

“Ho notato qualcosa di anomalo – ha detto il dott. Prasad Agarwal, ginecologo dell’ospedale che ha scoperto lo sviluppo insolito nel feto -. Un feto in crescita normale di quasi 35 settimane, ma con una struttura aggiuntiva contenente ossa all’interno dell’addome. Ciò era altamente insolito, e ho richiesto ulteriori esami che hanno confermato la diagnosi”.

Il parto e l’intervento di rimozione dei feti

Data la complessità del caso, la donna è stata indirizzata a una struttura medica più avanzata a Chhatrapati Sambhajinagar (Aurangabad) dove ha partorito il suo bambino il 1° febbraio, a circa 35 settimane di gravidanza. Durante il cesareo i medici hanno anche rimosso dall’addome del neonato i due feti che avevano smesso di crescere a un certo punto della gestazione. Secondo quanto riportato dalle fonti locali, la madre e il neonato stanno bene, mentre gli altri due feti erano troppo poco sviluppati per sopravvivere. 

Il fenomeno “fetus in fetu”

Il “fetus in fetu”, noto anche come criptodidimo, è una rara malattia congenita in cui un gemello (o più gemelli) parassita malformato è racchiuso nel corpo di un feto o di un bambino vivente. La prima descrizione scientifica del fenomeno è riportata in un articolo pubblicato nel 1808 sul British Medical Journal.  Non è ancora chiaro cosa causi il “fetus in fetu”, tuttavia si ritiene che si verifichi a causa di una gravidanza gemellare monozigotica anomala (quando un ovulo viene fecondato da un solo spermatozoo, ma si divide in due zigoti distinti, da cui si formeranno due embrioni separati), in cui un embrione non si separa completamente dall’altro. Uno dei due gemelli rimane quindi incastrato dentro l’altro e può continuare a sviluppare parti del corpo come unghie, capelli e arti.

Articolo: Un gemello non ancora nato è stato rimosso dal cervello di una bambina di un anno

Il caso della donna indiana

Nel caso della donna indiana, è probabile che l’ovulo abbia cercato di dividersi in tre e non si sia separato completamente, dando origine a un feto vitale e due feti in fetu. Sebbene questi due feti abbiano sviluppato mani e piedi, sono considerati ‘parassiti’ perché dipendono dal gemello per sopravvivere e non hanno organi vitali completamente sviluppati. Ciò significa che non sono vitali e devono essere interrotti. Il caso è uno degli otto su dieci riportati in letteratura in cui il feto è stato inglobato dall’addome, una parte del corpo dalla quale i medici hanno alte probabilità di rimuoverlo senza arrecare danno alla madre o al bambino. Altre volte è stato trovato nella bocca, nello scroto, nel coccige o nel cervello del neonato. 

A livello mondiale sono stati documentati meno di 200 casi di questo tipo, di cui 10-15 casi in India. La maggior parte delle diagnosi avviene comunque dopo la nascita. La condizione si presenta comunemente come una massa addominale nella prima infanzia e può causare sintomi come dolore, un nodulo in crescita e una sensazione di pienezza dopo aver mangiato (sazietà precoce). Nella maggior parte dei casi, il gemello parassita non ha un cervello completamente sviluppato (anencefalia) e può avere arti parziali o una colonna vertebrale. 

Articolo: Nata con il “cuore a metà” diventa mamma di due gemelli 

Altri casi simili 

In un case report, pubblicato nel 1982, gli scienziati del London Hospital avevano riportato il caso di un feto lungo 14 cm in un bambino di 6 settimane che presentava una testa ingrandita. Il feto poi rimosso chirurgicamente mostrava caratteristiche evidenti come lo sviluppo di arti, una testa e un corpo. Nonostante ciò, dopo l’intervento, il bambino ha avuto un ottimo recupero.

Tra i casi più recenti ricordiamo quello del 2015, in cui alcuni medici cinesi sono riusciti a rimuovere con successo un feto trovato nello scroto di un neonato di 20 giorni. L’anno scorso in Cina un feto è stato rimosso chirurgicamente dal cervello della gemella, una bambina di 1 anno. L’anomalia è stata scoperta perchè la piccola soffriva di ritardi nello sviluppo e di una testa più grande della media. Le scansioni del cranio, effettuate tramite tomografia computerizzata (TC), una tecnica diagnostica per immagini, hanno poi mostrato che il cervello della bambina era compresso per la presenza di un feto monocoriale biamniotica malformato (quando ciascun gemello ha il proprio sacco amniotico, ma entrambi condividono la stessa placenta) in una sacca di liquido tra i ventricoli cerebrali. Nonostante i medici siano riusciti ad estrarre il feto, la bambina ha comunque riportato gravi danni cerebrali ed è morta meno di due settimane dopo.

Fonte : Today