La nuova grande mostra della Fondazione a Forlì: il viaggio sta per cominciare

In questi anni è cambiato praticamente tutto: il modo di comunicare, le nostre passioni e abitudini, le relazioni tra le persone e tanto altro. In una società in continuo divenire è difficile trovare un elemento immutabile, capace di rimanere saldamente ancorato nel cuore di centinaia di persone. Qualcosa che da vent’anni sa rinnovarsi senza tradire mai le aspettative del proprio pubblico. Stiamo parlando delle Grandi Mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi a Forlì.

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Venti Grandi Mostre, venti viaggi, venti sfide tra le trame della storia dell’arte che hanno appassionato pubblico e critica internazionale dal lontano dicembre 2005 ad oggi. Partendo da Marco Palmezzano si sono susseguite, per citarne alcune, le esposizioni dedicate a Silvestro Lega, Antonio Canova, Melozzo da Forlì, Liberty, Giovanni Boldini, Piero della Francesca, Art Déco, le vincitrici del Global Fine Art Award “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” e “Ulisse. L’arte e il mito”, il progetto condiviso con la Galleria degli Uffizi dedicato a Dante, la mostra dedicata ad Adolfo Wildt in seguito esportata al Musée d’Orsay di Parigi, fino alla recente collaborazione con tutti i principali musei britannici per la mostra dedicata alla confraternita Preraffaellita, ammirata da più di 120 mila visitatori da tutto il mondo. Arrivando infine alla nuova esposizione di quest’anno, la 20ª, che intende raccontare la storia del ritratto d’artista dalle radici classiche fino alle sperimentazioni contemporanee.

Una carrellata di tutte le venti Grandi Mostre della Fondazione a Forlì

Ma perché la scelta di una mostra sul ritratto d’artista? Queste le parole del Direttore Gianfranco Brunelli: “Abbiamo pensato a una formula un po’ differente dal solito, una rassegna sulla conoscenza che analizzasse visivamente come l’artista lungo i secoli struttura la propria opera in rapporto con il proprio tempo e il sé stesso. Sono temi fortemente in relazione: attraverso l’autoritratto, infatti, l’artista analizza sia la propria arte sia l’immagine che vuole dare, il proprio “io” più profondo. Per questo partiamo da Narciso e da Alberti che lo certifica, in un certo senso, anche se già da prima, dalla nascita vera e propria dello specchio a metà del XIII secolo e in pittura con l’arrivo di Giotto poco dopo, inizia la storia dell’auto ritrarsi. Da lì in avanti ritrarre il proprio volto, la propria immagine, è stato per ogni artista una sfida, un tributo, un messaggio, appunto un esercizio di analisi che mostra le aspirazioni ideali e le espressioni emotive, e al contempo rivela le caratteristiche tecniche, il talento”.

“Il ritratto dell’artista. Nello specchio di Narciso. Il volto, la maschera, il selfie” è dunque un affascinante viaggio nella dimensione più intima dell’arte. Niente come un autoritratto permette di cogliere l’essenza di un artista nel suo tempo, il suo io narrante, l’immagine che ha di sé, del suo ruolo sociale, la sua visione del mondo.

La figura dell’uomo che si guarda, riassume con la potenza dell’immagine la domanda del conoscere e del senso: chi sono io? A partire dal mito di Narciso, che guardandosi nello specchio dell’acqua ha conosciuto il proprio volto, essa pulsa attraverso i secoli in ogni forma artistica: dalle maschere del teatro antico ai mosaici pavimentali, dai codici miniati ai disegni, dalla pittura alla scultura, alla video arte, fino al gesto, ormai comune e quotidiano, del selfie.

Un percorso inedito sull’autorappresentazione che gli artisti hanno dato di loro stessi nel corso dei secoli: oltre 200 opere, dall’antichità al Novecento, che, con un sapiente e inedito gioco di specchi, animeranno le sale del Museo Civico San Domenico di Forlì dal 23 febbraio al 29 giugno, per celebrare l’arte attraverso l’artista.

Bellini, Tiziano, Pontormo, Tintoretto, Rubens, Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi, Diego Vélazquez, Rembrandt, Füssli, Goya, Ingres, Antonio Canova, Francesco Hayez, Gustave Moreau, Arnold Böcklin, Giacomo Balla, Felice Casorati, Mario Sironi, Giorgio De Chirico, Egon Schiele, Gregorio Sciltian, Corrado Cagli, Renato Guttuso, Chuck Close, Marina Abramović, Bill Viola sono solo alcuni degli artisti che ci accompagneranno nei secoli, mostrandoci la storia dell’uomo e delle società con un punto di vista intimo e personale.

Tutto è pronto per un nuovo racconto, il ventesimo, ideato e realizzato ancora una volta dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con l’Amministrazione comunale. 20 mostre, 20 emozioni vissute insieme, intensamente, coinvolgendo più di un milione e settecento mila visitatori, provenienti non solo dall’Italia ma da tutto il mondo. Per questo la 20ª Grande Mostra è un omaggio agli artisti, alla loro arte e alla loro visione del mondo.

Appuntamento a domenica 23 febbraio presso il Museo Civico San Domenico di Forlì.

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Fonte : Today