Come sta il cinema dell’orrore italiano? Il prossimo gotico padano di Pupi Avati, L’orto americano, è di prossima uscita, The Well di Federico Zampaglione miete apprezzamenti presso il largo pubblico, ma i seguaci del genere continuano a vivere nella frustrazione e nella nostalgia dei bei tempi andati. Emblematica è la scena di A Classic Horror Story in cui Mark e Fabrizio parlano delle ambizioni da filmmaker di quest’ultimo, che si lamenta di quanto sia difficile diventarlo in Italia. Più tardi si lamenterà di nuovo, del fatto che nel nostro paese nessuno vuole più essere spaventato dai film dell’orrore, ma spopolano i docu fiction per voyeur malati sui crimini più aberranti e perversi. Chi invece gli horror li guarda spesso e volentieri, riconoscerà in un film meta-cinematografico come A Classic Horror Story svariate citazioni, dal menzionato Non aprite quella porta, a Midsommar, Turistas, Quella casa nel bosco e così via. Ciascuno rappresenta uno schema collaudato del genere: i membri di un gruppo sterminati uno dopo l’altro, la casa sperduta popolata da una famiglia di sadici, un culto che pratica sacrifici rituali, l’indomabile final girl, il colpo di scena che stravolge le premesse iniziali.
Final Girl: chi è Matilda Lutz?
Loris T. Zambelli
Fonte : Wired